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Lago Leichien

Nota: Questa pagina dispone di un tracciato GPS scaricabile nell'apposita sezione.

 

Minuto bacino sepolto dal verde e quasi colmato, questo caratteristico e isolato laghetto è situato in posizione N45 50.954 E7 42.995, a 2285 metri di quota. Si presenta come una meta atipica nel panorama ayassino: posto in una zona isolata e caratterizzata dall'apprezzabile panoramicità, il Leichien è stato a lungo tempo poco conosciuto, e sorge inoltre lungo il versante occidentale dell'alta valle, particolarmente povero di laghi. Il Lago Leichien o Lochien sorge ai piedi della declinante cresta erbosa del Monte Facciabella e offre, rispetto ad altri bacini più rinomati e di maggiori dimensioni, due prerogative di un certo fascino: la relativa improbabilità di incontrarvi grandi folle e, soprattutto, l'ottimo panorama su tutta la "linea di 4000" delle Alpi Pennine. Da notare anche la bella vista sul Pian di Verra e la sua zona.

Durante la salita del 25 luglio 2018, si sono notati importanti danni al bosco sottostante, in più punti e per un vasto tratto, a causa delle valanghe dell'inverno 2017-2018. I segni di queste valanghe sono rimasti ben visibili fino al 2023.

Dominato ad occidente dalla Becca di Nana e parzialmente dalla Becca Trecare, il piccolo lago sovrasta contemporaneamente il solco centrale della vallata, all'incirca all'altezza della zona funivie di Champoluc, e, frontalmente, il profondo Vallone di Nana. Il lago è raggiungibile dal paese di Mandriou o Mandrou, 1850 metri sul livello del mare. Secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, il Leichien, definito genericamente "Facciabella" e studiato il 3 giugno 2005, aveva un'estensione di 400 metri quadrati. Deriva da escavazione glaciale generica ed è privo di vegetazione, fauna ittica, emissario ed immissario.

Il percorso per questo piccolo bacino è semplice e non presenta alcuna difficoltà di sorta, ponendosi come ottimo itinerario per famiglie con bambini. Si mantiene costantemente al disopra dei 2000 metri, arrivando a toccare quasi i 2300 nella zona finale; nei periodi meno affollati è facile scorgere qualche esemplare della fauna superiore, nel silenzio di queste alture.

Nel periodo invernale, la salita al Lago Leichien è quasi interamente protetta dai boschi, dunque generalmente al riparo dalle valanghe. Tuttavia, una radura immediatamente precedente il lago e l'area stessa del piccolo bacino sono esposti al sovrastante, ripido pendio del monte Monte Facciabella, con conseguente rischio di valanghe, scatenatesi in gran copia nell'inverno 2017-2018. La salita deve dunque essere subordinata al meteo ed all'innevamento, oltre che alle condizioni di stabilità del manto nevoso.

 

Lago Leichien. Via di salita da Mandrou

Da Mandrou si raggiunge anzitutto la località Cà Zena, da dove parte il sentiero in corrispondenza della grande ancora che denuncia le origini liguri del posto, verso l'alpeggio di Metsàn. In alternativa, si può adottare la poderale che da Mandrou, sulla destra dell'abitato, porta comunque all'alpeggio stesso.

Senza raggiungere l'agriturismo di Metsàn con i suoi prati, il laghetto artificiale e la stalla, chi sale dalla Cà Zena deve uscire dal boschetto iniziale in presenza dei primi pascoli. Qui, si volta decisamente a destra, prima ancora di raggiungere il canaletto del Ru Cortot, che si attraverserà solo successivamente su un piccolo ponte di legno. Un secondo tratto boscoso porta quindi ad attraversare la carrabile che, dall'Alpe Metsàn, porta verso la zona di Saint Jacques (numero 5 sulle carte). Subito oltre la carrabile, senza bisogno di seguirla, riparte il sentiero 3F che comincia una lieve e gradevole salita verso i 2285 metri del Leichien. Da qui si raggiunge il lago in 30-40 minuti: su un tronco d'albero ecco una palian gialla che indica "3f", "Nana 1h 15 min", con difficoltà E.

Non vi sono più bivi o deviazioni fino al lago; il sentiero corre con lievi saliscendi tra pinastri, bassi cespugli di ginepro, erica e abbondante rododendro, incontrando una radura priva di alberi poco prima del lago. Nei pressi del lago vi sono spaziosi prati assolati, che ben si prestano a un pò di relax e contemplazione del panorama.    

Lago Leichien. Salita dal Vallone di Nana

Esiste una seconda e piacevole via di salita al lago, da evitarsi tuttavia nel periodo invernale e sperimentata da Varasc.it per la prima volta venerdì 13 luglio 2007. Nei pressi del lago, un sentiero ben tracciato procede infatti in direzione ovest verso il Vallone di Nana, puntando genericamente il Petit ed il Grand Tournalin. Il sentiero procede tra piante di mirtillo e rododendri, ben segnato e percorribile. Scesi nel Vallone di Nana e sulla sua strada poderale, si rientra a Mandrou restando su questa strada carrabile che, con un bivio ben segnalato (Ru Cortot Sentiero n. 5 Direzione: Alpe Vardaz - Metsan - Barmasc - Col de Joux) porta a prendere il sentiero numero 5 alla volta dell'Alpe Vardaz. Poco prima dell'alpeggio, il sentiero risale nel bosco per pochi minuti fino a riprendere la "strada delle gallerie" (chiuse per crolli) e quindi a tornare all'Alpe Metsàn.

Lago Leichien. Le salite

Varasc.it è tornato al Lago Leichien domenica 15 agosto 2010, scendendo dal Monte Facciabella in un contesto insolitamente innevato. L'imbocco del sentiero 3F dalla poderale proveniente dall'Alpe Métsan è stato segnalato con numerazione e vernice gialla, e vi si trovano accanto alcuni contenitori ed una toilette chimica rossa Sebach per gli operai che lavorano sul posto. Dal Lago Leichien, raggiunto in 30 minuti lungo il sentiero, è possibile scendere all'inizio del Vallone di Nana, sull'Alta Via numero 1: il sentiero diparte a nord-nordovest della piccola polla quasi colmata, inoltrandosi in una fascia boscosa e dipanandosi con frequenti svolte tra piante di mirtillo, rododendri invasivi e vegetazione minore. Nella parte inferiore, le svolte divengono più ampie fino ad intersecare il ben battuto percorso che risale il Vallone di Nana, lungo il Torrent de Nannaz. La discesa dal lago, che in alcuni tratti supera stabili pietraie, richiede 15 minuti.

La salita del 25 luglio 2018 non ha evidenziato variazioni al percorso, tranne che riguardo i danni al patrimonio boschivo causati dalle valanghe. Le salite degli anni successivi, fino a quella del 2 luglio 2023, hanno confermato la buona percorribilità dei sentieri citati.

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