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Laghi e Vallone di Palasina

Nota. Questo percorso dispone di un album fotografico, disponibile nell'account Facebook di Varasc.it.

 

Il comprensorio dei Laghi Palasina, dominato dalla lunga dorsale del Corno Bussola e posto sopra Brusson, raggiungibile anche da Champoluc, è un affascinante ambiente lacustre d'alta quota, posto in un contesto naturale di struggente bellezza. I suoi fertili pascoli sono rinomati dagli albori della storia umana in queste terre, come dimostrato dalle fonti testamentarie medievali recensite da Varasc.it. Il curioso toponimo deriva dal termine patois per pascolo ripido o dirupato, Pala, relativamente diffuso in altre zone della Valle d'Aosta.

Questo comprensorio lacustre, posto nella media Val d'Ayas, è composto da più laghi, posti a quote differenti Scendendo da nord, vale a dire dal Colle Palasina (2668 metri), si incontrano infatti il Lac Long (2633 metri, posto sotto i 2824 metri del Colle Bussola), il Lago Pocia (2518 metri) ed il Lac du Couloir, le cui acque, assieme a quelle del piccolo Lac Vert, confluiscono nel grande Lago della Battaglia, a 2485 metri di quota. Quest'ultimo è un bacino molto esteso, dalla vaga forma trapezoidale (volendo considerare, con molta fantasia, un trapezio alquanto convesso) e appunto contraddistinto da un grande promontorio che quasi divide in due l'intero lago. 

Laghi Palasina. Caratteristiche naturali e geologiche

Dal punto di vista geologico, nella zona del Colle Palasina si possono trovare gli antichissimi resti di camini vulcanici, i cui coni sono ormai scomparsi. Risalgono all'Oligocene (35/22 milioni di anni fa) e parlano di fenomeni eruttivi di tipo esplosivo; le rocce che appartengono a questi antichissimi camini, chiamate andesiti e lamprofiri, hanno colore scuro e si possono trovare anche ad Arcésaz e nel vallone di Chasten. La loro caratteristica, grazie all'origine relativamente recente, è quella di non essere state modificate dal fenomeno di orogenesi alpina. Presso la Punta Palasina (2782 metri) si trovano invece micascisti superficialmente brunastri o color ruggine, originati da antichi paragneiss, a loro volta derivanti dall'orogenesi dell'era paleozoica. Ai Laghi Palasina troviamo infine alternanze tra prasiniti e calcescisti: le prime hanno colore verde chiaro con cristalli bianchi di albite, i secondi sono rocce friabili, composte da calcite e da diverse quantità di clorite, albite, miche e quarzo. Secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, il lago Pocia ha una superficie di 16.835 metri quadrati ed è un lago ad escavazione glaciale di circo. Possiede fauna ittica e sponde erbose con eriofori, ma è privo di vegetazione acquatica. Il Battaglia, lago di escavazione glaciale, vanta ben 59.940 metri quadrati, possiede sia vegetazione che fauna subacquea.

Laghi Palasina. Le vie di salita

Esistono più vie per raggiungere la zona dei Palasina. Per quanto concerne la partenza da Champoluc, il sentiero numero 14 porta al Colle Palasina, via Mascognaz, in circa 3 ore e mezza. Il sentiero è classificato "EE", "Escursionisti Esperti", a causa della lunghezza del percorso, che risale l'intero Vallone di Mascognaz, e del dislivello comportato dall'ascensione del colle stesso a partire dagli alpeggi di Mascognaz più alti (nella fattispecie l'alpe Palud, 2273 metri), un dislivello di quasi cinquecento metri. La maggior parte del percorso avviene su carrabile, risalendo il bel vallone fino alla sua testata, là dove la strada compie una brusca curva e ripiega verso un alpeggio, dopo aver passato un ruscello in ripida discesa su un ponte. A lato del ponte comincia il sentiero che vi condurrà a superare la soprastante erta, da cui proviene appunto il ruscello: qui si apre un bel pianoro, termine vero e proprio del Vallone di Mascognaz, con sentieri ben marcati ed un nuovo ponticello per valicare il piccolo corso d'acqua. Anche il sentiero che sale al Colle Palasina è stato rifatto, con nuove massicciate per contrastare la precedente erosione. Una volta in cima al colle, nonostante la presenza di un cartello segnaletico, la discesa ai laghi è semplice e immediata: basta continuare sul sentiero, che diviene erboso ed in discesa, consentendo un piacevole e riposante arrivo ai laghi, primo tra tutti il Lac du Couloir, appena sotto il colle.

Laghi Palasina. La tempistica

Per quanto concerne la tempistica, ecco il resoconto dell'ascensione effettuata da Varasc.it sabato 3 settembre 2005. Partito alle 08.52 da Mascognaz con bel tempo, ho risalito gli aleggi arrivando a Vieille alle 09.10. Alle 09.33 la carrabile mi ha proposto il bivio per il lago Perrin, a sinistra; ho proseguito tuttavia a destra verso i Palasina, notando la piccola croce sul grande masso che si appella alla Vergine con toccanti parole, Je suis dans le chemin, tenez- moi compagnie. Alle 10.10 ho lasciato la strada, in corrispondenza della grande curva con staccionata e del sottostante ruscello che, incanalato in un grande tubo sotto la strada, precipita in una piccola cascata. Per le 10.22 ho raggiunto il pianoro soprastante, valicando il nuovo ponticello: alle mie spalle, salendo al pianoro, ho più volte smarrito il sentiero, ma il percorso era facilmente intuibile. Ho continuato ancora verso i 2668 metri del Colle Palasina, guadagnato alle 11.00. Alle mie spalle, verso nordovest, la vista del Castore e del Lyskamm Occidentale si è progressivamente estesa fino a comprendere ogni vetta dalla Gobba di Rollin fino al Lyskamm Orientale. Al Colle, una scritta sulla roccia mi ha informato che i laghi sono "A dieci minuti", anticipando di pochi passi la spettacolare vista dei primi bacini. 

La stessa salita, effettuata mercoledì 02 agosto 2006 alla volta del Corno Bussola (3023 metri) via cresta orientale, mi ha visto partire alle 07.13 dalla Cascata di Champoluc, raggiungendo Mascognaz alle 07.34 e Vieille alle 07.51. Alle 09.05 ero al Colle Palasina, dove parte il nuovo sentiero 3D per la cresta orientale del Bussola.

Per quanto concerne invece la salita da Brusson, il sentiero numero 4 porta direttamente ai Palasina in tre ore e mezza, proseguendo poi per il colle omonimo. Il percorso è semplice e, ancora una volta, su strada carrabile. Occorre innanzitutto portarsi ad Estoul (1819 metri), dove un comodo parcheggio permette di lasciare la propria automobile per cominciare l'escursione. E' bene ricordarsi di portare acqua, poiché non se ne troverà altra, salvo un abbeveratoio piuttosto rozzo a Chanlossere (2009 metri) e qualche rivolo per l'irrigazione dei pascoli. Dopo Chanlossere si giunge ad una quota già più rispettabile, e la strada (ora sentiero numero 5/6) propone il bivio per il Lago Litteran, a 2228 metri. Occorre tener presente che, in caso di neve, le falde del Monte Bieteron possono essere pericolosamente valangose. Proseguendo si giunge all'alpe Palasinaz, 2407 metri: un lungo pascolo profondamente incuneato tra i pendii che nascondono i laghi soprastanti. Una volta arrivati al pianoro, è sufficiente attraversarlo seguendo il sentiero tracciato: questo salirà sulla sinistra in uno stretto "imbuto" roccioso, percorso tra parentesi dal ruscello proveniente dal Lago della Battaglia. In pochi minuti si raggiunge il lago, dove dall'estate 2006 sorge un piccolo ma caratteristico ponte in pietra, simile per architettura a quelli presenti nella non lontana Valle del Lys. Nello stesso periodo sono stati eseguiti lavori sul sentiero che costeggia il lato destro del lago, quali interramenti di pietre nei punti più fangosi, oltre ad un ponte in legno tra il Battaglia ed il vicino Lac Vert. Bisogna infine ricordare che il sentiero numero 5 conduce da Estoul (sempre via Chanlossère) al vicino Rifugio Arp (2400 metri), a sua volta partenza per altri interessanti percorsi escursionistici.

Esiste infine una terza via di salita, più erta e meno frequentata, che sale da 1435 metri di quota lungo la strada tra Brusson ed Estoul raggiungendo il villaggio abbandonato di Bringuez e risalendo quindi al Lago di Bringuez ed al Colle di Bringuez per poi discendere sulla conca dei laghi di Palasina. Tale itinerario è illustrato nella pagina dedicata da Varasc.it nell'ottobre 2012 al paese di Bringuez.

La salita del primo luglio 2017 non ha evidenziato differenze rispetto a quanto illustrato in questa sezione del sito.

Laghi Palasina. Un po' di storia  

La zona dei Palasina, come molte altre in Val d'Ayas, possiede una storia antichissima, come illustrato nel sunto archeologico della Val d'Ayas realizzato da Varasc.it nel maggio 2010. In tempi ormai lontani vi vennero rinvenute addirittura monete d'epoca romana: si ritiene che i laghi fossero la sepoltura naturale di chi perdeva la vita nelle ricche miniere della zona, prima sfruttate dai Salassi e, dopo il loro annientamento, dagli stessi romani. Più generalmente, l'acqua abbondante e gli ampi pascoli costituivano una ricchezza importante per il sostentamento delle genti valligiane (ad esempio, poco più a valle, Estoul significa chiaramente "stalla"), la cui presenza in questi luoghi solitari è testimoniata da antichi documenti. In epoca feudale, i contadini ed i pastori dell'alpe dovevano fornire al signore burro e formaggio, oltre probabilmente ad altri prodotti della terra. Antico possedimento dei signori di Gressoney, i Vallaise, in Val d'Ayas, la zona dei Palasina era chiamata nel XIII secolo Palleysina. Nel 1323 compare nel testamento di Ebalo di Challant, ed ancora prima, nel resoconto dell'investitura feudale di Gotofredo di Challant, datato 28 luglio 1263. Qui la zona viene invece definita Palasinaz e vengono stabilite le cifre (20 soldi di Susa) che i nobili dovranno pagare, ogni anno, al convento di San Maurizio Agaunese per la cessione di queste ed altre terre. Da giugno 2010, ulteriori spunti di analisi sono offerti dalle fonti testamentarie medievali recensite da Varasc.it. 

Nel 1899, l'abbé Amé Gorret e Giovanni Varale descrissero le alpi di Bringuez e Palasina nell'opera Guida illustrata della Valle di Challant o d'Ayas: Le montagne od alpeggi di Bringuez e di Palasina, sono assai belle e consigliabili all'escursionista che non voglia troppo affaticarsi. Nel 1263, Goffredo di Challant riconosceva di tenere queste montagne, con molte altre terre, in feudo dall'abbazia di S. Maurizio nel Vallese.

Il bacino principale del comprensorio, il Lago della Battaglia (2485 metri) deve infine il suo nome ad uno scontro che avvenne sulle sue rive durante la guerra dei Trent'anni (1619-1648) o nel corso delle guerre napoleoniche, tra austriaci e truppe francesi. Nel medesimo periodo venne fortificato il Colle della Ranzola (2170 metri); in zona avvennero scaramucce e scontri che, secondo alcune fonti, costarono la vita a circa seicento soldati.

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