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Monte Taf

Posto a 2523 metri lungo la costiera intervalliva Ayas-Lys, il Monte Taf si presenta come una cima prevalentemente rocciosa a nord della conca dei laghi di Frudiera (2039 e 2233 metri), chiudendo a sud il settore della dorsale di confine compreso tra il Passo della Garda (2281) ed il Colle di Frudiera (2271) e composto dal monte Rena (2512), dal Monte Taille (2521) ed appunto dal Taf. Quest'ultimo è da ritenersi una meta riservata ai soli escursionisti esperti, in grado di affrontare con sicurezza terreni di detriti e pietraie, ed insensibili all'esposizione al vuoto; il Taf venne descritto nel 1966 da Mario Aldrovandi. E' unito al Monte Rena ed al Taille da una bella ed aerea via di cresta, descritta in seguito e percorsa nell'estate 2012.

Il 9 settembre 2023 è stata posta sulla vetta una statua della Madonna, per iniziativa privata.

 

Monte Taf. Le vie di salita principali

Il Monte Taf è raggiungibile dalla Valle del Lys partendo dai 2016 metri della seggiovia di Weissmatten, sovrastata dai 2456 metri della punta omonima e sede di una delle maggiori foreste di pino cembro dell'intera regione aostana. Sulla sinistra del bar-ristorante Wissomatto parte infatti il sentiero 1A per i laghi di Frudiera (due ore e mezza): il tracciato supera tratti iniziali di bosco piuttosto rado prima di attraversare vaste pietraie composte da massi di grandi dimensioni, tra i quali si valicano veri e propri ponticelli di pietrame finemente incastrato, prima di raggiungere pendii erbosi piuttosto ripidi affrontati con molte, ampie svolte dall'1A che resta sempre ben segnalato ed evidente.

Poco prima di raggiungere il Colletto Taf (2550 metri circa), un intaglio roccioso attrezzato con ringhiera e cavo metallico che permette l'accesso al vallone di Graines e consente subito la vista dei laghi sottostanti, si incontra una vasta pietraia dal colore generalmente rossastro. La pietraia viene attraversata in orizzontale dall'1A che, una volta valicato il Colletto, scende per ripidi pendii meridionali fino al Colle di Frudiera ed al terzo laghetto: prima ancora di valicare la pietraia, però, si scorge sulla destra per chi sale da Weissmatten un segnale giallo che indica la partenza del sentiero 1B, con dicitura "Molto impegnativo" su una roccetta facente parte di una frana molto più contenuta, circondata da pendii d'erba olina. L'1B conduce non già al Taf, bensì all'erto e difficile Monte Taille (2521), una cima che deve essere affrontata solo con grande esperienza ed attrezzatura adatta; tuttavia, come verrà evidenziato dal resoconto seguente, è possibile valersi di questa deviazione anche per raggiungere il monte Taf. E' infine importante ricordare che la segnalazione è visibile solo per chi sale da Weissmatten, non già da parte di chi proviene dai laghi di Frudiera. 

Salita dalla Val d'Ayas, via Vallone di Graines o di Frudiera

Per quanto concerne la Val d'Ayas, la salita al Taf richiede innanzitutto l'arrivo ai laghi di Frudiera, partendo dai 1375 metri di Graines. I laghi si raggiungono affrontando un dislivello complessivo di circa 900 metri, mediante il sentiero 9 che in tre ore porta dall'antico abitato di Graines (preceduto dal castello omonimo sul suo solitario rilievo) al Passo di Frudiera. La maggior parte del tragitto avviene sulla poderale, il cui accesso è precluso alle vetture non autorizzate-,che collega i numerosi alpeggi del Vallone di Graines, lungo ben nove chilometri: Charbonnière (1628), Restoly (1684), Chaucharlech (1800) e Frudière (1847). La strada risale con pendenza costante tra i boschi fino ai resti di una vecchia segheria, ben visibili accanto alla carreggiata tra l'erba: sulla sinistra scorre il Torrente di Graines, il cui letto tormentato dalle frane accompagna costantemente la salita.

Oltre il ponte sul torrente, a sinistra, inizia il sentiero 9 per i laghi, attraversando un breve tratto di pascoli fino ad una malga in pietra, caratterizzata da vecchi muretti. Un primo cartello segnaletico indica i "Lacs Frudière" ponendoli ad un'ora e venti minuti di distanza; più oltre, nel bosco, si incontra un bivio ben evidenziato dalla segnaletica. A sinistra abbiamo il sentiero 9A per il Colle Ranzola (2171) ed il 9B per il Colle della Garda (2281) e la Punta Regina (2388), a destra il 9 per i 2025 metri dell'alpeggio Chatelet ed i laghi, oltre al colle omonimo, la cui quota attribuita è di 2263 metri. Il sentiero continua nel bosco, ben evidente ed in terra battuta, prima di attraversare una modesta pietraia caratterizzata da rocce e massi erratici interrati tra l'erba: appena oltre, sulla destra e dopo un grande masso, ecco il primo dei tre laghi, il minore.

A pochi minuti di distanza si aprono le ben maggiori distese del principale lago di Frudiera, 2039 metri: un bacino molto ampio e profondo, dalla vaga forma d'ellisse schiacciata, con un masso affiorante verso la riva più prossima all'arrivo del sentiero 9. Un antico alpeggio sovrasta sulla sinistra l'arrivo del tracciato; a nord, ecco il monte Rena, a nordest il Monte Taille ed il Taf. Si prosegue piacevolmente sulla riva destra del lago, tra l'erba, guadagnando la sponda opposta del lago (quella più alta, con una vera e propria scogliera a strapiombo sull'acqua) dove il sentiero, sempre ben evidente, s'innalza lungo pendii progressivamente più ripidi ma sempre erbosi fino alle rovine di un ulteriore alpeggio, a circa 2200 metri. Dietro queste rovine di pietra, legno ed incerata si stende un'ampia bastionata rocciosa: a sinistra, meno evidente, prosegue una traccia che però ritorna al lago sottostante.

Sopra e lievemente a destra dell'alpeggio, invece, un vecchio segno giallo indica la via corretta, una salita piuttosto ripida tra erba e sassi alla volta di un ripiano erboso che precede il terzo lago. Questo bacino, il secondo per dimensioni, si trova sulla sinistra del sentiero ad ovest del vicino passo: le sue sponde sono immediatamente profonde e caratterizzate dalle tipiche alghe affioranti presenti anche al lontano Litteran (2228 metri). La sponda settentrionale è ricoperta di frane provenienti dai pendii soprastanti, salvo una verdeggiante striscia larga al massimo due metri. Si continua sulla sponda destra giungendo ad una più estesa pietraia ormai interrata nell'erba, che precede di pochi minuti il Passo di Frudiera (2271) o di Sciulera; sulla destra del colle, una malga meglio conservata si mimetizza efficacemente tra i grandi massi che contribuiscono a sottolineare la severità del panorama. Ci troviamo in una "zona a caccia specifica", come ci avvertono i bianchi cartelli metallici, ma l'elemento forse più evidente del passo è l'alto ometto che, simile ad un antico obelisco, si alza da una piatta ed ampia lastra di pietra al centro del valico. Dal colle si sale in direzione nord, superando una breve pietraia derivata da un'antica frana, su cui è visibile il segno 1A. Una traccia di sentiero è subito visibile sui ripidi pendii erbosi soprastanti il laghetto, relativamente esposta in alcuni tornanti fino ai circa 2550 metri del già citato Colletto Taf. Qui, su terreno orizzontale e sotto la strapiombante parete di roccia rossastra a sinistra, si trova una vecchia ringhiera metallica con una cavo sul lato opposto: sotto la ringhiera il pendio è effettivamente molto ripido, d'erba e detriti. Si "scollina" nella Valle di Gressoney accedendo alla pietraia rossastra lungo la quale, in orizzontale, corre il sentiero 1A per Weissmatten, ben segnalato. Giunti al termine del tratto orizzontale si prosegue sulla sinistra ritrovando il sentiero in terra battuta e sassi: dopo un dosso erboso declinante, controllando costantemente alla propria sinistra (se non alle proprie spalle) si trova il segnale giallo dipinto su una bassa roccia ai piedi di una franetta molto più ristretta rispetto alla precedente, segnale con dicitura "Molto impegnativo" 1B.

Si risale in pochi minuti l'erta franetta contornata dall'erba pungente e scivolosa, guadagnando i più dolci pendii erbosi soprastanti, ormai in vista della vetta vera e propria del Taf. Il problema, a questo punto, è che l'1B continua non già per il Taf, bensì alla volta della selletta tra questo ed il Taille: vi si giunge contornando il Taf alla base, su pendii erbosi e pietraie. Il sentiero resta ben segnalato, anche da bassi ometti, pur richiedendo in qualche tratto una certa cautela per il valico di rocce inclinate e lisce; tuttavia, una volta giunti alla selletta citata, si realizza come la cresta nordoccidentale del Taf alla propria sinistra sia inaccessibile, composta da un disordinato caos di lastroni e pietrame instabile. Né, assolutamente, si deve scollinare sul versante soprastante i laghi di Frudiera, estremamente esposto e pericoloso; si ha insomma realizzato il periplo del Taf, ma per conquistarne la vetta occorre partire dalla pietraia che si alza dal dosso erboso già attraversato in precedenza, salendo in direzione sudovest alla volta del visibilissimo ometto di cima. In pratica, il percorso più intuitivo, che avviene su erba e pietraie, con qualche vecchio ometto purtroppo "mimetizzato" dal materiale detritico circostante.

La cresta sommitale è allungata in direzione sudest-nordovest, arcuata alle estremità; sul punto più alto si trova un massiccio e basso ometto in pietre rosse, mentre il terreno è conteso da bassa vegetazione e roccette affioranti. Da qui si ammira la possanza della lunga cresta del vicino Taille, con il Rena più oltre; a sudest s'alza invece la Punta di Weissmatten, mentre a sud fanno bellissima mostra di sé il Marienhorn o Corno Maria (2767), il Monte Nery o Becca Frudiera, la Punta di Soleron, la Punta Champlon (2678). Ad est ed in basso, Gaby; subito sotto la vetta nel vallone di Graines, ovviamente, il lago maggiore di Frudiera (2039).

Traversata dei monti Rena, Taille, Taf

Esistono tre vie principali che collegano il Colle della Ranzola ai laghi di Frudiera; di queste, due sono prettamente escursionistiche e sorgono sul versante ayassino e su quello del Lys, mentre la terza è più aerea e corre sulla lunga e bellissima cresta tra i monti Rena, Taille e Taf. La prima via è basata sul sentiero 9A che dall'alpe Finestra, ai piedi del Colle della Ranzola, sale alla grande sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina per poi scendere, nel bosco, fino ad incontrare il sentiero numero 9 per i laghi, proveniente da Graines. Come segnalato, un vasto fronte di frana si è tuttavia staccato dai pendii sottostanti la costiera Punta Regina-Passo della Garda, scendendo per varie centinaia di metri ai piedi del Monte Rena; tale percorso è quindi sconsigliato. La seconda via, sul versante della Valle del Lys, porta a raggiungere dapprima la stazione della funivia di Weissmatten e quindi a risalire, mediante il sentiero 1A, fino al Colletto Taf ai piedi del monte omonimo. 

La traversata delle tre cime Rena, Taille e Taf sul sentiero 1B è lunga poco più di un chilometro e permette di accedere alle tre vette; se la via principale è segnata, anche labilmente, le risalite ai monti Taille e Taf sono segnalate solamente da ometti di sassi. E' costituita in massima parte da tratti erbosi anche esposti, con saltuari passaggi su roccia che richiedono attenzione; la segnaletica è vetusta, labile e sporadica, mentre l'erba sovente nasconde l'esile e poco frequentata traccia. Il dislivello è minimo e la difficoltà è valutabile in EE, tuttavia le citate caratteristiche la rendono adatta solamente ad escursionisti allenati ed in grado di affrontare terreni impervi, esposti e non segnalati; occorre grande sicurezza e saldezza nella progressione. Se ne sconsiglia la percorrenza ai bambini ed alle persone impressionabili oppure non debitamente allenate; malgrado sia stata effettuata da Varasc.it in presenza di un cane, la presenza di animali è da valutare attentamente, sia per le difficoltà del terreno sia per la presenza di un'oasi di protezione faunistica. Il percorso ha richiesto 1.15 ore il 16 agosto 2012 dalla vetta del Monte Rena al Colletto Taf.

Dalla vetta del Monte Rena si scende per pochi metri in direzione sud, superando roccette lisce ed erba, raggiungendo la sottostante sella a quota ca. 2505; la vista sul proseguimento della cresta è altamente scenografica, presentando infinite lame di roccia accatastate. La cresta si restringe fino a circa un metro, rocciosa; si affronta subito una liscia roccia esposta ed in lieve pendenza, attrezzata con una sottile corda bianca assicurata solamente nella parte superiore. Segue un passaggio a destra di una seconda roccia più elevata, alla cui base sorge un comodo gradino per appoggiare i piedi; le persone alte più di un metro ed ottanta, con zaino, devono piegarsi per non urtare e strisciare la spalla ed il lato sinistro del volto. La traccia scende lievemente sul lato sud della cresta, su erba, molto esposta sugli erti pendii che cadono in profondi canaloni sul lago principale di Frudiera.

Si procede in semipiano verso oriente, superando erba olina e delicati terrazzini di roccia liscia, esposti a destra (sud). Appena oltre questo tratto in costa occorre piegare radicalmente a sinistra, salendo in verticale per pochi metri su erba olina, con buoni appigli; è stato posizionato un ometto per segnalare la svolta, che conduce ad una selletta ed a meridione di un rilievo erboso. A quota 2505 si incontra un labile segno giallo, con scritta A m. 50 inizio difficoltà!, accedendo ad una vasta e piacevole sella erbosa, altamente panoramica sul gruppo Monte Nery - Punta di Soleron a sud, sulla Punta Cialvrina e sul fondovalle del Lys a nord. Si procede ad est su erba, salendo ad una piccola sella posta a sinistra di un grande sperone roccioso, cui segue una nuova depressione ed una risalita erbosa lungo l'ennesimo canalone sul versante meridionale della lunga dorsale. La zona è altamente suggestiva. Segue un nuovo tratto in costa su erba, che curva lievemente procedendo in piano verso sudest; a 2487 metri si raggiunge un altro poggio erboso, cosparso da roccette e molto panoramico, con un vecchio tronco sfrondato come segnavia. La vetta del Monte Taille è in vista, già accessibile per rocce rotte ed erba; si tratterebbe tuttavia di una salita, anche se breve, molto erta ed oltretutto evitabile. Restando sulla traccia si procede verso est-sudest su erba, superando altri canaloni esposti ed accedendo quindi, a quota 2488, alla vasta sella erbosa posta tra i monti Taille e Taf; vi spicca un cartello che ricorda la locale oasi di protezione della fauna, nonché un segnavia 1B. Da qui si può scegliere di salire, con cautela e tuttavia più agevolmente, sia i monti Taille e Taf come indicato nel sito e nel manuale Le Vette della Val d'Ayas, sia di proseguire in discesa superando il bordo settentrionale di rocce rosse del Monte Taf ed accedendo al vasto piano erboso soprastante il sentiero 1A. Il sentiero, proveniente da Weissmatten, conduce al Colletto Taf e permette di discendere agevolmente, su terreno ripido, al Colle di Frudiera ed ai laghi sottostanti oppure, naturalmente, alla stazione di arrivo della funivia di Weissmatten ed alla sua stupenda foresta di pino cembro. Il percorso in cresta va affrontato in assenza di ghiaccio o acqua al suolo, con bel tempo.

Monte Taf. Le salite

A titolo d'esempio, Varasc.it è tornato venerdì 19 agosto 2011, ai laghi ed al Colle di Frudiera con partenza da Graines alle ore 08.53 ed arrivo ai laghi inferiori alle 11.00. Ripartiti alle 11.30, abbiamo raggiunto il colle alle 12.00 ed il Monte Taf alle 12.55, ripiegando velocemente a valle per un forte piovasco. Non si notano variazioni lungo il percorso; il sentiero 1A dal colle al Colletto Taf è pulito e ben evidenziato.

Le salite degli anni successivi, fino al 2023, non evidenziano variazioni di nota, a parte la "modifica" della zona sommitala con la comparsa di una statua della Madonna, posta come premesso il 9 settembre 2023.

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