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Lignod

Posto a 1615 metri a mezza costa sul versante occidentale dell’alta Ayas, e precisamente sopra la vasta piana che contraddistingue la valle nella zona di Brusson, Lignod si presenta come un caratteristico paese dalla vocazione eminentemente turistica. Si trova a poca distanza da Antagnod, sede comunale della Val d’Ayas, e come Antagnod è attraversato dalla strada che connette i due borghi a Corbet, a sud, ed ai I villaggi tra Champoluc ed Antagnod, più a nord. E’ caratterizzato da antichi rascard e case contadine, in vari stadi di restauro o rovina nell’anno 2007, nonché da un piacevole panorama esteso a nord, sud ed est. La sua posizione soleggiata e panoramica lo rendono un paese di grande valore per la villeggiatura e la residenza, mentre la sua ricca storia è premessa dal sunto archeologico della Val d'Ayas realizzato da Varasc.it. 

Le origini toponomastiche di Lignod sono varie e remote. Secondo l’opinione del Massia, risalente ai primi del Novecento e riportata da Ugo Torra, il suo nome deriverebbe dal gentilizio latino Laenius; secondo altri, l’origine risiederebbe nel termine Lignum, “bosco”, in contrasto con l’Ante Lignum o “prima del bosco” ipotizzato per la vicina Antagnod. Di certo vi si insediarono coloni romani, come testimoniato dall’ormai obliato ritrovamento di una tomba, probabilmente infantile, risalente a quell’epoca.

La cappella di Lignod, che vanta legati risalenti al secolo XVII, reca sulla trave principale la data 1662 e la scritta IHS con fiamme. Venne restaurata nell’anno 1957. E’ votata a San Giovanni Battista, caratterizzata da un vasto affresco sulla facciata esterna, che ritrae l’ultraterreno scenario del paradiso, del purgatorio e naturalmente dell’inferno. Il tratto è piacevole e preciso, la scena curiosamente intima, contraddistinta da pochi personaggi emblematici. Una nicchia racchiude la scena evangelica del battesimo del Santo, mentre poco più in basso si legge la firma del noto pittore autore dell’affresco, F. Curtaz p. 1875. Secondo Monsignor Edoardo Brunod, tale opera riproduce un precedente affresco similare, deteriorato; così riassume l’intero quadro pittorico lo studioso Ugo Torra, (…) Queste pitture rappresentano un piacevole colpo d’occhio e sono pur sempre un interessante aspetto dell’arte sacra vista con l’ottica schietta ed efficace dell’anima montanara.

L’altare principale risale al XVIII secolo, in precisione al 1773, ed è costituito da legno dorato ed intagliato, ingentilito da quattro colonne a tortile che racchiudono effigi della Trinità incoronante la Santa Vergine, di San Giuseppe e di San Giovanni Battista. Le statue risalgono invece al secolo XVII. Un bel campanile dalla punta slanciata contornata da quattro bassi supporti con piccole croci riporta, in calce ad una antica meridiana, la frase Veritas temporis filia – Le temps passe mais l’éternité reste. Notevole è anche la campana parzialmente danneggiata, risalente al XV secolo (1448) e decorata con l’immagine di Maria. Vi si legge ancora una scritta: Laudamos Deo – Petrus Laminger de sancta cruci MCCCCXXXXVIII, oltre alla semplice ed emblematica dicitura sottostante, Ave Maria gratia plena dominus teco bendicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui Jesus Christus - Amen. Esiste una seconda campana, risalente al XVI secolo, decorata con la scritta Ave Maria gratia plena dominus teco - benedictus Jesus.

Nell’aprile del 1806, grazie all’interesse del vicario generale Linty, Lignod poté inaugurare una scuola, sostenuta mediante un versamento da parte della cappella di 60 Lire annuali al maestro. Sulla pubblicazione mensile "L'Écho de nos montagnes - La Voce dei Campanili. Bulletin Paroissial du diocèse d'Aoste", edizione di maggio - giugno 2008, lo studioso Silvio Rollandin ha divulgato la prima parte di un interessante ed antico carteggio concernente il controverso rapporto legale tra Lignod ed Antagnod, un rapporto di vicinanza giuridicamente "pesante" e difficile temporalmente esteso nell'arco di secoli, tra il 1397 ed il 1897. Si tratta di materiale cui fece cenno già lo stesso Torra, nelle sue due opere. Tale documentazione racolta da Rollandin, pressoché inedita ed altamente interessante nell'ambito della storiografia ayassina, viene caldamente raccomandata da Varasc.it a tutti gli appassionati del settore. Le interessanti pubblicazioni si sono protratte fino al numero di maggio-giugno 2009.

Déjà depuis les temps les plus reculés, les habitants de Lignod ont cherché à exclure ceux d'Antagnod des forêts d ela Consorterie d'Antagnod et Lignod de commune propriété. Le premier acte d'infeudation sur lequel ils ont appuyé et appuient encore maintenant leur prétendu droit exclusif date du 20 Aout 1376.

Collegamento Lignod-Praz-Charbon

Dal paese di Lignod diparte un piacevole itinerario boschivo che, in semipiano, conduce alla Cappella di Praz-Charbon (1545 metri) in circa 50 minuti. L'itinerario ha inizio dalla strada statale a valle del villaggio di Lignod, immediatamente a sud dell'abitato, poco oltre un breve tratto alberato; due paline, sul lato destro della strada per chi lascia il paese, ne segnalano l'inizio. L'itinerario, sempre ben visibile ed ampio, corrisponde al sentiero 1A e ha difficoltà T, turistica. Dopo un tratto parallelo alla strada, sul limitare dei pascoli sottostanti il Monte Zerbion, il sentiero sfiora una roccia con un piccolo oratorio e si immerge nei boschi, raggiungendo dopo mezzora un bivio sul margine di una grande radura. Si può proseguire in linea retta per l'alpe Crespin (1572 metri), raggiungibile in pochi minuti e già visibile dalla radura, da cui si ammira un piacevole colpo d'occhio su Brusson ed il suo lago; voltando a sinistra (est) si scende invece verso Praz-Charbon. Il percorso, semplice ed intuitivo, costituisce una valida alternativa alla strada statale, trafficata e priva di marciapiedi per lunghi tratti, oltre ad un interessante tracciato per i cercatori di funghi.

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