John Ball

"Zermatt in 1845. Peaks, Passes and Glaciers. A series of excursions by Members of the Alpine Club" 

Opuscolo, 20 pagine, Londra 1859 

 

   

Zermatt to Ayas: così comincia l'avventura raccontata dall'alpinista e viaggiatore inglese John Ball, profondo conoscitore delle Alpi e delle Dolomiti, al punto da ricoprire il prestigioso ruolo di presidente dell'Alpine Club nel 1858. E' il 1845 ed il narratore si trova presso Zermatt, impegnato in osservazioni naturalistiche e glaciologiche, prima di partire alla volta delle magnifiche cime che lo separano dalle vallate italiane a sud del Monte Rosa. Una traversata emozionante e certo pionieristica, dal cui resoconto traspare tutto il piacere dell'esplorazione e l'amore per la montagna dei primi alpinisti britannici che conquistarono le vette alpine. L'opera, scritta in un buon inglese di facile comprensione ed innegabile eleganza, contiene due illustrazioni a china ed è evidentemente parte di un volume, successivamente perso o frazionato, poiché le sue pagine sono numerate da 155 a 194. Vi si trovano interessanti riferimenti alla Testa Grigia ("Grauenhaupt", p.164), alla "Betta Furke", "Aventina", "Cimes Blanches". Particolarmente affascinante la conclusione dell'impresa, in cui la cordata abbandona finalmente il ghiaccio per trovare i primi pascoli d'alta quota: I felt some satisfaction at again touching terra firma, after more than thirteen hours of snow and ice..

Tuttavia, una piccola sorpresa finale, certo non infrequente nelle epoche del primissimo turismo alpino: non si trovano affatto dove pensavano, bensì a St.Jacques. (…) it was with a little disappointment that I found we were not in the Val del Lys, but at San Giacomo d'Ayas, the highest village in the valley of that name. Si spiega così l'incapacità comprensiva del pastore incontrato dopo la discesa dai ghiacciai, cui gli inglesi si rivolsero prima in tedesco e solo successivamente in Piedmontese, problema naturalmente affrontato con il celebre autocontrollo britannico. Un breve ed avvincente resoconto, in sintesi, una rara testimonianza delle prime visite "straniere" in Ayas.

 

 

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