Bocchetta di Eclou

 

Passo caratteristico per la sua conformazione ma poco frequentato, la Bocchetta di Eclou sorge a 2526 metri di quota nella riparata valletta dei Laghi di Estoul (2447 metri), in bassa Val d'Ayas. Nel 1966, l'autore Mario Aldrovandi definì questo valico Passo della Bocchetta.

Si trattava di un valico un tempo frequentato. Nel 1896, Giovanni Bobba e Luigi Vaccarone descrissero la salita al Passo della Bocchetta - m. 2555 - e il Passo di Val Nera - m. 2677 - i quali mettono in comunicazione i pascoli superiori di Palesina (Brusson) con Gressoney, ma generalmente essi sono frequentati soltanto da cacciatori e da pastori.

Il passo unisce la valletta in questione all'erto vallone di Staller ed all'alpe Grueben (2286 metri), permettendo una bella vista sul paesino di Gaby e sul lago artificiale con tanto di diga dell'ENEL. Il percorso necessario per raggiungere la Bocchetta parte dai 1815 metri di Estoul e, contrassegnato 6A, attraversa distese abetaie fino ad imboccare la valletta dei laghi, pressappoco in corrispondenza del sottostante abitato di Moucheroulaz (1924 metri): per maggiori informazioni, si consiglia di visitare la pagina relativa ai laghi di Estoul. Nell'agosto 2009, la zona soprastante Moscerola è apparsa stravolta da una valanga invernale, che ha dilaniato il bosco originario; la vegetazione minore si è parzialmente ripresa nell'estate 2010. Raggiunto il primo dei due laghi maggiori dopo aver superato un lago ormai colmato e la Fontana Fredda, in posizione lievemente arretrata rispetto al secondo, si noteranno facilmente  sulla destra un ampio campo di grandi pietre grigiastre, ricoperte da licheni gialli. Proprio qui diparte il sentiero 6B per la Bocchetta, indicato da una sbiadita scritta gialla su una roccia. Il passo è ormai facilmente identificabile: alla destra del lago, seguendo la linea di cresta intervalliva che scende dal massiccio Mont Ciosé (2647 metri), notiamo difatti sei belle e ravvicinate "dita" di roccia, poste a pettine l'una dopo l'altra. Esse costituiscono gli imponenti portali del l'obliato valico d'Eclou.  

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Superata con un minimo di attenzione la distesa di rocce sulla destra del primo lago, in cui scompare il tracciato, si incontra innanzitutto un poderoso gendarme di roccia alto una decina di metri. Curiosamente lo si nota meglio guardando indietro dai pendii sottostanti la Bocchetta, poiché mimetizzato dal colore grigio del pietrame circostante. Si continua sull'erba e sul sentiero nuovamente ben segnalato fino ad arrivare sotto la grande bastionata rocciosa della cresta nordest del Ciosé, salendo a sinistra tra una vegetazione che, all'ombra e nell'umidità, cresce piuttosto folta. Facendo attenzione all'eventuale caduta di detriti dall'alto, si prosegue: il pendio risulta breve e semplice, composto da erba e detriti pietrosi. In pochi minuti giungiamo alla cosiddetta "Bocchettina", il primo intaglio alla nostra destra: uno spazio colmo d'erba e largo meno di due metri, così stretto da lasciar toccare contemporaneamente entrambe le sue sponde rocciose, simile ad un colpo d'accetta nella cresta intervalliva. Da qui scorgiamo una prima, limitata veduta di Gaby con il suo lago. Scendiamo nuovamente al sentiero sul lato ayassino e, continuando a risalirlo, arriviamo ad un passo evidentemente più largo ed importante, segnalato da un alto totem di pietre. Si tratta della vera Bocchetta di Eclou, più aperta e soleggiata, a 2526 metri d'altezza: da qui ammiriamo meglio il sottostante vallone di Staller, la già citata Gaby, e molto più in alto il nobile Weisshorn. Siamo sulla cresta, appena a nord delle sei "dita" scorte dai laghi. Il ritorno ai laghi avviene in breve tempo, per il medesimo itinerario. Un'alternativa interessante ci porta invece a proseguire in direzione nord dalla Bocchetta, superando la pietraia immediatamente successiva e continuando lungo il sentiero visibile nell'erba tra le pietre: notiamo segni circolari gialli con il numero 4, residui di una precedente segnaletica. Ritroviamo la cresta –proprio qui, nell'estate 2006, era posizionato un gabbiotto delle Guardie Forestali con tanto di vicina piazzola d'atterraggio provvisoria- larga ed erbosa, prima di incontrare alcuni massi di medie dimensioni contrassegnati da vecchie frecce gialle e dal numero 4. Abbandoniamo qui la cresta- che, oltre, diviene molto esposta ed impegnativa, non consigliabile- e scendiamo a sinistra in costa, al di sopra dei laghi di Estoul, ormai perfettamente visibili; alle nostre spalle, maestoso, il Ciosé monopolizza l'attenzione. Superiamo pendii erbosi su cui è bene prestare attenzione al sentiero, piuttosto evanescente!, e due grandi fronti di frana caratterizzati da rocce e minutaglie a tratti instabili. L'ampia curva a sinistra ci porta quindi sopra al lago più grande, da cui –dopo averne seguito la sponda destra- continua il sentiero 6A per la Punta Valnera, risalendo un canalone erboso contraddistinto da totem di pietra. Il tracciato proveniente dai laghi e quello di costa si incontrano nell'ampia conca detritica soprastante, da cui su brevi pendii più ripidi si accede al Colletto di Valnera. Dal Colletto è possibile salire a destra verso la punta omonima (2754 metri) o scendere a sinistra, verso nordovest alla volta dei piccoli laghi Valnera e del rifugio ARP, con il sentiero 5C- itinerario intervallivo 105.  

Per quanto concerne la tempistica, ecco i dati relativi alla salita di Varasc.it alla Bocchetta di Eclou ed alla Punta Valnera, effettuata giovedì 27 luglio 2006. Lasciato il primo dei laghi alle 10.15, abbiamo raggiunto la "Bocchettina" alle 10.35, ammirando due aquilotti provenienti dalla cresta del Ciosé. Dopo una pausa fotografica è seguito il passo principale (ore 10.48), mentre alle 11.01 abbandonavamo la cresta Ayas- Gressoney cominciando il tratto in costa sopra i laghi. Alle 11.56 eravamo infine al Colletto di Valnera, alle 12.10 in vetta alla Punta omonima. Ecco in sintesi un passo poco conosciuto e frequentato, anche per via del vicino Colle Ranzola (2170 metri), posto in un ambiente affascinante e pressoché deserto, da scoprire.  

Varasc.it è tornato alla Punta Valnera mercoledì 05 agosto 2009. Partito alle ore 07.30 dal parcheggio di Estoul ho toccato il bivio per il sentiero 6A alle 07.45, incontrando poco oltre i danni provocati da una valanga che ha distrutto ampio tratto del bosco, lasciando intravedere i prati di Moscerola in basso a destra. Per le 08.00 ero nella valletta dei Laghi di Estoul valicando il Rio Chamen, superando il primo lago colmato alle 08.10 e la Fontana Fredda alle 08.25. Raggiunto il primo dei Laghi di Estoul alle 08.35 ho piegato a destra raggiungendo in pochi minuti la Bocchetta di Eclou e, alle 08.50, la struttura portatile (con nuovo palo in acciaio) cui è annesso un helipad ligneo. Ho quindi proseguito mediante il sentiero 4, in cresta, raggiungendo la Punta Valnera. Tale sentiero, come illustrato nella apposita sezione, è caldamente sconsigliato da Varasc.it; la salita è stata ripetuta domenica 22 agosto 2010, concatenando le Punte Valnera e Valfredda

 

 

 

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