Rifugio Ottorino Mezzalama  

 

Posto ai piedi del magnifico comprensorio del Ghiacciaio di Verra, lungo l'antica morena laterale della lingua glaciale che un tempo scendeva verso valle, il rifugio Ottorino Mezzalama sorge a 3009 metri di quota, in posizione N45 54.824 E7 45.566. Si tratta di una struttura di ridotte dimensioni, prevalentemente costruita in legno e situata su un provvidenziale spiazzo lungo il filo della morena, ove questa converge contro l'alta sponda rocciosa del Grande di Verra. Il panorama offerto vanta la Gobba di Rollin, i Breithorn e la Roccia Nera, oltre al crinale occidentale del Monte Castore ed alla antistante Punta Perazzi. Sono soprattutto il vicino Grande Ghiacciaio di Verra con i suoi spettacolari seracchi e, ad est, il Piccolo Ghiacciaio di Verra con la sua maestosa colata ad imporre la loro presenza. Geologicamente parlando, le levigate bastionate rocciose soprastanti il Mezzalama ospitano antichi paragneiss caratterizzati da filoni bianchi ricchi di quarzo, cristalli di tormalina nera e feldspati. Più su, lungo il fronte del ghiacciaio, si trovano anche gneiss granitici formati da cristalli prismatici o lenticolari di feldspato potassico, che derivano da graniti simili a quelli del Monte Bianco. Le particolarità geologiche e glaciologiche della zona regalano un fascino singolare ed accattivante all'intera escursione, gradita a generazioni di escursionisti ed alpinisti.

Oggi il rifugio dispone di 36 posti letto in camerata e cameretta e risponde al numero telefonico 0125 307226; è attualmente gestito dalla Piccola Società Cooperativa "La Barma des fleurs de glace" a.r.l. di Nus, Aosta. Una pagina Web è disponibile all'indirizzo http://www.rifugioaosta.it/. E' particolarmente rinomata la cucina del rifugio.

Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS

Salita al Rifugio Mezzalama 

La salita al Mezzalama richiede un dislivello di 1320 metri, con difficoltà E (escursionistica) fino al Pian di Verra Superiore ed in seguito, per la pendenza e la tipologia di terreno, EE (escursionisti esperti). Il tempo richiesto è di 3-3.30 ore per escursionisti normalmente allenati, malgrado la segnaletica alla partenza indichi 4.45 ore lungo il sentiero 7, e ben 6.15 ore fino al soprastante rifugio Guide d'Ayas alle rocce di Lambronecca,Fino all'estate 2013 si nota in effetti un errore nella disposizione della segnaletica: se la prima palina a Saint Jacques indica 4.45 ore per il rifugio, la seconda a Blanchard 4.30 ore, con difficoltà E ed attribuendo correttamente 3009 metri di quota al Mezzalama. La terza, al bivio di Fiéry, indica 4 ore; la quarta posta al Pian di Verra Inferiore ne indica 3. La quinta, infine, è posta al soprastante bivio per il Lago Blu e torna ad indicare 4 ore di percorrenza (!); la sesta, al Pian di Verra Superiore, indica 1.45 ore.

La partenza avviene a St. Jacques ove, salendo oltre l'abitato contiguo di Blanchard posto al culmine della frazione, si imbocca il sentiero numero 7 raggiungendo in circa 15/20 minuti l'abitato di Fiery e la bella radura di Beau-Bois, da cui diparte il nuovo Sentiero Beato Pier Giorgio Frassati. Il sentiero, dopo una curva a destra nel bosco, torna verso settentrione sfociando lungo le turbolente acque del "giovane" Evançon nel Pian di Verra Inferiore, in prossimità di una grande roccia levigata e piramidale. Si prende quindi la carrabile sterrata che, proseguendo sul lato sinistro del pianoro, conduce al bivio per il Lago Blu; qui si può scegliere di voltare a destra superando il torrente su un ponte di legno, oltre il quale, sulla sinistra, si nota una sorgente incanalata artificialmente. E' bene segnalare che dal luglio 2007 è stata creata una bella e piacevole variante, alternativa al successivo e canonico proseguimento lungo i tornanti della poderale per il Pian Superiore. Come illustrato ne Le Vette della Val d'Ayas, questa variante (sentieri 7/8) consiste nel raggiungere il Lago Blu proseguendo in piano lungo il lato meridionale del bacino ed inoltrandosi nel territorio postglaciale a lato della morena che protegge il lago, altamente suggestivo. Si superano due piccoli ponti in legno posti su massicciate in cemento, la cui disposizione crea una precisa "L", guadagnando quindi l'erboso pendio della morena alle cui spalle corre la poderale del Pian di Verra Superiore. Sfortunatamente non è più possibile risalire per intero la panoramicissima morena, erbosa ad est ma dirupata ed erosa ad ovest (sinistra); dunque il sentiero 7, nell'estate 2010 cade nuovamente sul la strada poderale sterrata del Pian Superiore a circa 2303 metri. Il sentiero riprende solo più avanti, ove le paline ed i gradini in pietra al culmine di una curva della strada segnalano efficacemente la nuova svolta.

L'alternativa precedente, invece, consiste nel salire al Pian di Verra Superiore lungo la vecchia poderale. La strada si dipana con svariati tornanti, ampia e percorsa in entrambi i sensi da jeep, motociclette, bici e perfino camion; è bene prestare attenzione al traffico che, per quanto rado, è spesso mascherato dal ruggito dei due torrenti che lambiscono i lati estremi della strada, a destra e sinistra. Ci si inoltra nel territorio del Pian di Verra Superiore, a circa 2300 metri di quota; a sinistra s'innalza la dorsale erbosa della morena, un tempo percorribile per intero ed oggi a tratti molto erosa. Un lungo e panoramico rettilineo premette alcuni gradini in pietra, adagiati lungo il brusco rialzo del pendio erboso ai piedi della già citata palina della segnaletica con gradini; da questo punto in poi hanno avuto luogo importanti lavori di riqualifica del sentiero, in occasione della Mezzalama Skyrace del 23 luglio 2006. 

Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS

Si può dividere il resto del percorso in tre parti ben distinte. Nella prima, il sentiero 7 s'innalza con improvvisa pendenza, fino a sormontare il primo rilievo, in una zona di grandi massi isolati. Dopo questo breve tratto pianeggiante il viottolo, sempre ben evidente e marcato, accede al secondo tratto tornando a salire a mezza costa, sul lato destro ed orientale del filo di cresta. La traccia mantiene invariato il fondo in terra battuta, restando agevole ed ampia salvo che in un breve tratto particolarmente sabbioso, sempre sul lato destro della cresta morenica; da questo punto, volgendosi verso destra nel senso di marcia in salita, si può notare un laghetto effimero di origine glaciale adagiato su un pianoro a pietraia, poco più in basso. Superato il tratto sabbioso e sdrucciolevole si accede ad un ristretto spazio erboso e pianeggiante, spesso popolato da stambecchi; alcuni massi si alzano sulla sinistra, verso il bordo della morena. Qui inizia il terzo ed ultimo tratto del percorso, colloquialmente noto come "ammazzacristiani" per l'improvviso cambiamento che sottopone al viandante: la pendenza aumenta improvvisamente, il fondo diviene più sassoso, la via più stretta. Tuttavia, il sentiero 7 rimane ben evidente grazie alla notevole frequentazione, rimontando infine l'ultimo dosso e tornando orizzontale a pochi metri dal rifugio, consentendo quindi un arrivo spettacolare e particolarmente fotogenico.    

Rifugio Mezzalama. La tempistica

Per meglio illustrare la ripartizione tempistica dell'itinerario, ecco i dati registrati il 5 luglio 2004: partendo da St. Jacques alle 7.00, toccando Fiery alle 7.20, ho raggiunto il rifugio alle 11.10. In alternativa, si propone la salita dell'11 luglio 2009, con partenza alle 06.50 da Saint Jacques; raggiungendo alle 7.45 l'inizio del sentiero 7 al Pian di Verra Superiore, sono arrivato al rifugio Mezzalama alle 9.00. In tale occasione si è notato come la prosecuzione del sentiero, fino al soprastante Grande Ghiacciaio di Verra, sia stata eccellentemente segnalata con nuovi ed abbondanti segni gialli, ben evidenti anche di sera o con scarsa visibilità. 

Varasc.it è tornato al rifugio Mezzalama ed al Ghiacciaio di Verra domenica 18 luglio 2010, partendo da Saint Jacques alle 06.45 e raggiungendo il Pian Inferiore alle 07.20, il Lago Blu alle 7.45, il rifugio Mezzalama alle 09.30. Ripartito alle 10.10, ho raggiunto le "rocce rosse" ed il Ghiacciaio di Verra alle 10.35, notando le cattive condizioni del ghiacciaio immediatamente antistante. Il rifugio Ottorino Mezzalama è stato nuovamente raggiunto da Varasc.it sabato 16 luglio 2011, con partenza alle ore 06.53 da Saint Jacques ed arrivo alle 09.30 al rifugio.

Varasc.it è ritornato al rifugio Mezzalama domenica 15 luglio 2012, salendo al Guide d'Ayas via Grande Ghiacciaio di Verra. Non si sono rilevate variazioni rispetto a quanto descritto in precedenza; l'escursione di domenica 18 agosto 2013, iniziata alle 07.06 da Saint Jacques, ha raggiunto il Lago Blu alle 08.10 ed il rifugio Mezzalama alle ore 10.00 con alcune pause fotografiche, vista la cospicua presenza di stambecchi.

Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS

Rifugio Mezzalama. Storia e vicissitudini 

Di proprietà del CAI di Torino, il rifugio fu costruito nel 1934 con riferimento al famoso scialpinista Ottorino Mezzalama, su proposta dell'alpinista Pietro Ghiglione che nel 1927 fece notare la mancanza di un buon punto d'appoggio in una zona così prodiga di cime ed itinerari. Ottorino Mezzalama era un socio del CAI e dello Ski Club torinese, vero pioniere del moderno scialpinismo: il 23 febbraio 1931 nel corso della sua traversata sciistica delle Alpi piemontesi alla Carnia, Mezzalama scomparve sotto una valanga sulle Alpi Breonie presso Vipiteno, in provincia di Bolzano. Per gli interessati, cenni bibliografici inerenti ad Ottorino Mezzalama sono stati pubblicati nel numero invernale 2008-2009 della rivista "Carnet Val d'Ayas". Il rifugio venne poi ampliato nel 1987, due anni prima della costruzione del nuovo Rifugio Guide d'Ayas alle rocce di Lambronecca, collocato più in alto. Visitato in ogni stagione estiva da migliaia di escursionisti ed alpinisti, il rifugio Mezzalama è anche punto nevralgico dell'omonima Skyrace, maratona d'alta quota che parte da St. Jacques

Il rifugio Mezzalama venne più volte ampliato e riammordernato, nel corso dei decenni. Giovedì 17 giugno 1965, La Stampa titolò Si amplia il rifugio Mezzalama con l'aiuto di un elicottero, raccontando come, mediante trenta voli di un elicottero pilotato dal (...) famoso aviatore svizzero Hermann Geiger, sarebbero stati portati in quota circa 120 quintali di materiale destinati all'ampliamento del rifugio. Con un costo di tre milioni di Lire, il rifugio venne fornito di una cucina ed i posti letto aumentarono a quaranta, contro i precedenti venticinque. 

Sabato 26 ottobre 1991, La Stampa tornò a titolare Lenta agonia del Mezzalama. Colpa di un moderno impianto a 400 metri, sottotitolando senza mezzi termini Quasi una guerra di rifugi tra Val d'Aosta e Cai di Torino. Nell'articolo di Monica Nucera Mantelli si leggeva: (...) Quest'anno è stata la prima stagione turistica per il Rifugio delle Guide Alpne e il successo registrato crea uno smacco non indifferente per il sottostante Mezzalama costruito negli Anni Trenta dal Club Alpino Italiano, sezione di Torino. Naturalmente si è registrato un netto calo nelle visite al Mezzalama, mentre il neonato Rifugio delle Guide Alpine può ritenersi soddisfatto. L'intervista a Giorgio Colli elencava le problematiche del rifugio Mezzalama, accentuate dal confronto con la nuova struttura, sottolineando come (...) il Cai di Torino che è stato il primo a costruire questo e altri rifugi, non riesce più a competere con quelli moderni costruiti negli ultimi tempi nel territorio valdostano. La Valle d'Aosta, Regione a statuto speciale, ha disponibilità finanziarie ben superiori a quelle delle regioni a statuto ordinario come il Piemonte... 

 

 

Vai alla Mezzalama Skyrace

 

Home * Scelta Rapida * Novità Varasc.it * Sommario del Sito * In Valle * Media Difficoltà * Alpinismo * GhiacciaioMountain Bike *   

* I Walser * Recensioni * Links * Le Vostre Fotografie * Numeri ed Indirizzi Utili * Emergenza

* L'autoreRingraziamenti * Approfondimenti storico-culturali * Album fotografico amici *

* Pesca * ConsigliScrivi al Webmaster *