Lago di Bringuez 

 

Posto a 2519 metri di quota sul fondo di una conca erbosa, chiusa da alte pareti rocciose, il Bringuez si trova immediatamente ad oriente della Punta Guà e ad occidente del Monte Quiapa

Si presenta come un bacino lacustre profondo e di dimensioni piuttosto grandi, per la quota e l'ambiente montano nel quale viene a trovarsi, anche in rapporto ai vicini laghi di Palasina ai quali è collegato dal valico del Bocchet o Colle di Bringuez (2664), posto a sudest del Corno Bussola (3023) e subito a nord del lago. Il sentiero che collega i laghi è il 3B, itinerario turistico che richiede un'ora di cammino; il lago è tuttavia raggiungibile anche dal villaggio di Bringuez. Nel 1928, l'abbé Louis Bonin precisò che nelle vicinanze del Boquet de Bringuetz esisteva una roccia definita Comagnin, o petit sommet in francese; secondo le prime interpretazioni e raffronti effettuati nel febbraio 2009 da Varasc.it, tale "roccia" potrebbe essere fatta coincidere con i cosiddetti "Denti" del vicino Monte Quiapa, mentre non pare possibile un riferimento all'attuale Quota 2899 o Punta Cris. Secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, il lago Bringuez ha una superficie di 44.520 metri quadrati ed è un lago di escavazione glaciale di circo. Possiede fauna ittica ma non vegetazione acquatica, con sponde erbose e rocciose.

La salita al lago venne descritta sin dal 1896 dagli autori Giovanni Bobba e Luigi Vaccarone, Lago Brenguies - ore 2 da Brusson - situato in bella posizione, contornato su tre lati dalle roccie; eco polifona. In un'ora dal lago si sale senza difficoltà alla cima del Palon, da cui ammirasi esteso panorama. (...) per l'eco bellissima, che risponde sette o otto volte tutt'intorno a chi pronunzi una parola anche trisillaba dalla riva.  

Nel 1899, l'abbé Amé Gorret e Giovanni Varale descrissero le alpi di Bringuez e Palasina nell'opera Guida illustrata della Valle di Challant o d'Ayas: Le montagne od alpeggi di Bringuez e di Palasina, sono assai belle e consigliabili all'escursionista che non voglia troppo affaticarsi. Nel 1263, Goffredo di Challant riconosceva di tenere queste montagne, con molte altre terre, in feudo dall'abbazia di S. Maurizio nel Vallese. In merito al lago di Bringuez: (...) donde, per pascoli ed un'erta salita si giunge al lago, in due ore da Brusson. Esso è assai profondo e incassato da tre lati tra erte rupi; v'è un'eco polifona. Il sito romantico è adattissimo per una refezione campestre in luogo selvaggio ed appartato.

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Lago Bringuez. Le vie di salita

E' possibile accedere al Bringuez mediante il sentiero numero 3 che, partendo dai 1435 metri di quota lungo la strada tra Brusson ed Estoul, giunge al lago in tre ore - tre ore e mezza salendo ai 1889 metri del villaggio di Bringuez prima ed all'alpe Chavanne poi; si tratta tuttavia di un itinerario piuttosto ripido e con un dislivello notevole, descritto in modo esauriente nell'apposita pagina di Varasc.it realizzata nel tardo ottobre 2012.

In alternativa è possibile partire dai 1815 metri di Estoul prendendo la poderale che porta al vallone di Palasina ed al rifugio ARP (numero 5), avendo però cura di deviare sulla sinistra appena passato l'abitato di Chanlossère (2004), dopo l'impianto di risalita. In corrispondenza dell'ampia curva che porta al vallone di Palasina si scende sulla sinistra lungo una carrabile che s'immette nel bosco di conifere sottostante, perdendo quota fino a valicare il Torrent Messuère su un ponte di legno preceduto da una malga cadente, in un ambiente naturale molto piacevole. Varcando il ponte si nota, su una roccia alla base della sponda destra, il segnale 3 in giallo. Dall'altro lato del torrente la carrabile risale con ampi tornanti, fuori dal bosco: ci troviamo in una zona ricca di alpeggi e malghe, alcune delle quali abbandonate da tempo, altre addirittura in rovina. Superiamo i 1998 metri di Lavassey e dopo alcuni minuti di cammino notiamo, sulla sinistra della sterrata, una roccia affiorante che reca i segnali 4 (sentiero che porta al Colle di Palasina, 2668, da Brusson) e 4A. Quest'ultimo segnale non trova riscontro sulla Carta dei Sentieri acquistabile all'AIAT, ma il mistero viene prontamente rivelato poco oltre da un palo della segnaletica: a destra del bivio si procede per il Colle Palasina, in due ore e quindici (sentiero 4), a sinistra la carrabile prosegue invece per il lago di Bringuez in un'ora e trenta minuti, sul tracciato 4A. Alcuni pascoli precedono l'alpe Chiapa o Quiapa (2243), alpeggio in attività nel corso dei periodi estivi 2006-2012, dove la carrabile termina divenendo un semplice sentiero: una scritta gialla inerente al lago individua l'accesso del sentiero, accanto ad un malconcio serbatoio per l'acqua. Superati i cani della malga ed ovviato al loro comprensibile malumore (!) si sale dietro all'alpe per prati e pascoli, superando un costone roccioso che attraversa il nostro itinerario scendendo da nordest verso, indicativamente, Brusson. Si prosegue in direzione ovest prima d'essere indirizzati dal 4A verso nord, puntando tre evidenti conche erbose chiuse ad occidente dalla massiccia e ripida sagoma della Punta Guà: il lago è celato dalla conca superiore e solo all'ultimo momento rivela la propria bellezza, che s'apprezza pienamente solo dai pendii soprastanti - pendii che tuttavia richiedono una certa cautela, a causa della forte pendenza. Dal lago prosegue inoltre l'itinerario, privo di traccia, per la già citata Guà. 

Per quanto concerne la tempistica, ecco i dati registrati nel corso dell'escursione di Varasc.it al lago Bringuez ed alla Punta Guà, domenica 27 agosto 2006. Partiti da Estoul alle 09.50 con bel tempo, abbiamo raggiunto il bivio dopo Chanlossere alle 10.45, proseguendo oltre il torrente e gli alpeggi e guadagnando il cartello con il bivio 4-4A alle ore 11.15. Per le 11.30 eravamo all'alpe Chiapa, al lago alle 12.15.

Varasc.it è tornato al Lago Bringuez domenica 04 ottobre 2009, di ritorno dal Corno Bussola. In tale occasione è stata osservata una strana mucillagine predominante su tutte le rive del lago, ad eccezione della sponda meridionale: un conglomerato di alghe verde fosforescente, molto visibili dall'alto. Sabato 15 ottobre 2011, invece, queste alghe erano del tutto assenti.

 

 

 

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