Bloabhòre Il Bloabhòre è una slanciata e bella cima di
2912 metri (2914 secondo Monte
Rosa e Mischabel, Gino Buscaini), posta a N45 50.815 E7
46.813 ai piedi del maggiore dei due Rothorn,
al quale è collegata tramite il Passo Superiore del Rothorn (2830),
da non confondere con il più noto e frequentato Colle
omonimo, posto invece a 2687 metri. In realtà, il Bloabhore possiede due
vette, il che giustifica l'accezione plurale della desinenza del
toponimo; l'etimologia della parola intera, con qualche eventuale
evoluzione storica, pare derivare dal tedesco Corni isolati, nudi,
asciutti. La scura sagoma del Bloabhòre è perfettamente visibile
da molti punti dell'alta Ayas, tra cui dal ristoro Belvedere, nonché
ovviamente dalla sponda occidentale. Il dislivello dal Crest
(1979) è di 933 metri, di 1344 dai 1568 di Champoluc.
La difficoltà, E fino alla pista proveniente dal Colle
Sarezza, EE in assenza di traccia ed accentuata pendenza in
seguito. Gli ultimi metri di salita, tra le due vette, richiedono
grande cautela per via dell'esposizione e della gravità di eventuali
cadute. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS La salita ha inizio dall'arrivo della funivia
del monte Crest, da dove, come illustrato nel volume Le
Vette della Val d'Ayas, si raggiungono prima il Lago
delle Rane e, successivamente, si devia in prossimità del Ristoro
Belvedere. Da qui, mediante il sentiero 11, si risale fino
al piano soprastante, procedendo verso oriente fino ad intersecare la
pista da sci proveniente dal Colle Sarezza.
Si risale per un breve tratto la pista verso destra, fino ad un enorme
e piatto masso grigio, posto quasi ai piedi dello spigolo
nordorientale del dirupato monte Sarezza. Si affronta verso oriente la
successiva e vasta pietraia, formata da rocce interrate di grandi
dimensioni, tenendosi sul lato sinistro (settentrionale) del fronte,
ove l'erba abbonda. Un poggio roccioso ed una bastionata più
scura difendono la base del Bloabhòre, al disopra della quale sorge
la vetta, più slanciata e triangolare. Dopo i 2600 metri si piega
verso nordest per intercettare l'evidente canalino detritico che, in
ombra nelle prime ore mattutine, piega a sinistra ai piedi di una
grande ed evidente bastionata rocciosa scura, inserendosi alle spalle
di un poggio roccioso grigio e tondeggiante. A 2700 metri, ormai nel
canalino, si volta a nord per raggiungerne l'uscita, che permette di
accedere all'ampia parte superiore del poggio roccioso, posto a
sinistra e nord della bastionata rocciosa. Segue un vasto pianoro
detritico, ove l'erba lascia il posto ad una ampia pietraia composta
esclusivamente da piccoli detriti e modesti sfasciumi, con saltuarie e
scivolose roccette piane, sulla cui liscia superficie è difficile far
presa, in caso di acqua o neve al suolo. Si risale in assenza di
traccia tale pendio, che raggiunge i 40° di pendenza, raggiungendo la
prima vetta che, dal basso, pare rappresentare il vero culmine della
montagna. La prima vetta è alta 2900 metri e posta a N45 50.809 E7
46.792, separata da 30 metri in linea d'aria dalla superiore. Tra le
due si apre un vasto varco roccioso, con affioramenti rossastri, che
crea una profonda trincea allungata da nord a sud, declinante verso
meridione e molto esposta; si raccomanda enorme cautela in
questa zona, evitando di sporgersi verso oriente. Per raggiungere la
vetta principale occorre portarsi verso nord e sinistra, ove le
dirupate roccette che contornano il bordo del baratro interno
declinano in un piccolo intaglio, profondo meno di un metro e cosparso
di sfasciumi ferrosi. La cresta, in questo punto abbastanza ristretta
ed esposta sia a nord che a sud, risale bruscamente su roccette, con
pendenza maggiore, permettendo di accedere in pochi minuti alla vetta
principale. Anche il bordo superiore orientale è composto da rocce
esposte, alcune delle quali parzialmente instabili; una piccola e
verticale cresta decade sul Passo Superiore del Rothorn.
Impressionante, da qui, la vista sulla parete occidentale del
"grande" Rothorn sulla
vicina Quota 3106 e sul caratteristico Bec
Forcü, nonché sulla Punta Piure e Ruines,
sul Corno Bussola, sul Monte
Sarezza, sul Monte Cavallo, sul Monte
Rosso di Verra, sulla Quota 2962 e sull'intero arco dei
"4000" di confine, dalla Piramide
Vincent ai Lyskamm, dal Castore
al Polluce, dai Breithorn
al Cervino. Tempistica Per quanto concerne infine la tempistica, ecco i dati riscontrati nel corso della prima salita di Varasc.it al Bloabhòre, effettuata con circa 5 centimetri di neve fresca al suolo, sabato 16 agosto 2008. Partiti alle 08.00 dal Crest, abbiamo raggiunto alle 09.00 la pista proveniente dal Colle Sarezza, alle 10.40 la prima vetta del monte, alle 10.44 la cima del Bloabhòre. Ripartiti alle 11.35, dopo pranzo, siamo tornati al ristoro Belvedere per le 13.20. |