Alpe Moulaz

 

Soleggiato e panoramico alpeggio posto a 1885 metri di quota sopra l’ampia zona di Challand-Saint-Anselme, l'alpe Moulaz si offre come punto di partenza per la salita alle Cleve di Moula ed alla soprastante Punta Champlon, nonché alla ben più remota Punta di Soleron. Si tratta di un antico villaggio di pastori e boscaioli che ancora oggi presenta molte malghe di differenti epoche, tra cui pregevoli rascard; nella bella stagione è piuttosto frequentato ed alcune abitazioni sono state riattate, mentre altre sono in rovina. Questo poggio è situato sul versante sinistro della bassa Ayas, tra i valloni paralleli di Chasten a sud e di Graines a nord: pertanto è raggiungibile sia dai 1120 metri di Allesaz sia da Curien e Graines, via alpeggi e via Cleve di Moula, sia infine da Tollegnaz. Qui verrà illustrata la salita da Allesaz, più diretta. Dal 2008, la parte inferiore del percorso (in sintesi, il tratto soprastante l'abitato di Allesaz e le relative poderali per Tollegnaz o Graines) sono segnalate da cartelli lignei, semplici e ben evidenti.

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Nel periodo invernale, la salita all'alpe avviene pressoché interamente al riparo dei boschi, offrendo dunque un ottimo riparo dalle valanghe, anche se la progressione in alcuni brevi punti più ripidi può rivelarsi particolarmente difficile in caso di innevamento abbondante, o ghiaccio, in assenza di traccia. Occorre prestare attenzione in corrispondenza degli zoccoli di cemento costruiti a protezione delle frane lungo i ripidi canali e ricordare che il sentiero che prosegue alla volta delle Cleve di Moula è esposto in più punti a canali di valanga.

Alpe Moulaz. Le vie di salita

Il primo e più conosciuto itinerario di salita è di categoria escursionistica (E), si svolge su sentiero ampio, ben tracciato ed evidente, in ambito boscoso. Si tratta del sentiero numero 5 che richiede 1.45-2.00 ore da Allesaz e comporta un dislivello di 765 metri. L’acqua, almeno in inverno, è disponibile solo ad Allesaz, mentre nella bella stagione vi è una fontana a Moulaz (ed una seconda, a discrezione degli alpigiani, nella parte superiore dell'alpeggio). La partenza avviene dunque nella suddetta frazione, raggiungibile in automobile abbandonando la statale 506 dopo la svolta per Maé (per chi sale da Verrès) e prima di quella per Graines-Curien. La piazzetta centrale del paese, dinnanzi alla chiesa, offre un buon parcheggio con vista sulla Punta Guà, sul Monte Bieteron e sul castello di Graines: alle sue spalle una prima fontana sotto una tettoia. Pochi metri oltre sulla stradina tra le abitazioni si nota una seconda vasca, con una svolta a destra che immette ad un breve tratto in piano, prima di una discesa verso l’argine del ruscello, recentemente rifatto: è evidente anche un bell’esemplare di salice. 

Oltre all’argine, colmo di giovani alberelli nella primavera 2012 (!) incontriamo le prime due paline della segnaletica, per Moussanet (1065) e Moulaz, stimata in un’ora e quarantacinque. Oltre l’argine sale una mulattiera: occorre prenderla verso sinistra, parallelamente al letto del ruscello. Dopo pochi minuti si giunge al primo ponte, in cemento, con ringhiera metallica: vi campeggia la scritta 5, un po’ sbiadita, inserita in un’ampia freccia. Il secondo ponte, immediatamente soprastante e visibile dal primo, porta all’inizio del sentiero vero e proprio: la mulattiera termina infatti davanti ai primi alberi. Sul tronco del primo, fino a marzo 2007, era affisso un foglio del Comune di Challand inerente alla chiusura del sentiero per l’Alpe Moulaz dopo gli eventi alluvionali del 2005. In zona, nel maggio 2012, si è notata la presenza di due nuovi cartelli lignei che segnalano il percorso per Graines.

Oggi, l’intero percorso si presenta difatti rinnovato ed accessibile; è tuttavia consigliabile non transitarvi in occasione di forti piogge o frane recenti. Il sentiero è ampio ed in fondo battuto, con un sottile strato di aghi di pino e terra sopra pietre ben interconnesse: superate due piccole e verdeggianti radure, esso sale verso le pareti rocciose che dominano Allesaz, tra conifere (pino silvestre, per lo più, ma anche latifoglie) e squarci panoramici. Si accede quindi alle prime pareti di roccia, in una zona di massi di varie dimensioni, sparsi per il sottobosco di ginepro e rododendro e ben evidenti: qui notiamo segni rossi orizzontali e la prima, breve staccionata sulla nostra destra. Pochi minuti dopo si passa sotto un’alta parete alla nostra sinistra, incontrando una seconda staccionata, cui segue un tratto in piano nel bosco. Una svolta a sinistra ci porta ad incrociare un piccolo crotin, un ristretto ed oscuro spazio sotto una pietra enorme, praticamente sul sentiero; in zona si sono notati ampi interventi di disboscamento nel maggio 2012. Poco oltre si valica un lungo “zoccolo” di cemento, costruito dopo le frane, con tanto di staccionata che rende sicuro il transito. Appena oltre, una grande roccia spiovente reca una freccia gialla verso destra ed i numeri della Forestale 31/ 43: cinque minuti dopo si incontra un bivio. Il sentiero prosegue normalmente sulla sinistra, mentre a destra si apre una svolta minore, sbarrata con rami fino a marzo 2007. Abbiamo valutato opportuno seguire la traccia principale, che ci ha subito introdotti lungo la frana incontrata prima allo “zoccolo” di cemento, pur senza toccarla mai: un tratto ripido a circa 1550-80 metri, sistemato con tronchetti immessi orizzontalmente nel terreno, che può rivelarsi fangoso in caso di pioggia. Superato l’ostacolo si torna quasi in piano, incontrando un muro diroccato sulla sinistra del sentiero, adornato da felci, muschio e licheni: incredibile a dirsi!, un robusto albero sorge al centro dell’antica struttura.

Un nuovo tratto all’aperto, poi si rientra nel sottobosco incontrando dopo circa 15 minuti le paline della segnaletica: hameau Moulaz 1A, 30 minuti E, oppure Allesaz numero 1, 50 minuti E. Proseguiamo restando sul nostro sentiero fino a guadagnare una curva dall’elevata panoramicità sulle “becche” retrostanti, la Becca Torché (3016), la Vlou (3032), il Monte Voghel (2925) salito da Varasc.it il 15 agosto 2009, l’aspro “corno” (2836) sovrastante sulla destra l’incisione del Colle Chasten (2549). Nelle vicinanze i ruderi di una prima baita, oltre la quale si scorge già l’alpe Moulaz: si rientra nel bosco su una sorta di “cresta”, alla nostra destra in basso il vallone di Chasten, segni rossi sui tronchi. Un ulteriore punto panoramico sul colle Chasten e sul Voghel precede la seconda baita, meno diroccata della prima, in una piccola radura soleggiata: il sentiero ormai ci porta ai piedi del villaggio, passando sulla destra di ampi pascoli, bordeggiato da un muretto un po’ abbandonato. Il panorama è nuovamente magnifico, a sinistra: dal monte Avic al Colle Tzécore o Zuccore (1616) fino ai 2099 della Testa Comagna. L’Alpe Moulaz non è servita da alcuna strada e forse per questo non ha conosciuto sviluppi edilizi di rilievo, né (purtroppo) restauri pur necessari. Situata a 45° 43’ 32.7’’ N e 7° 46’ 8.3’’ E, l’alpe è ampia, divisa in due parti: la zona superiore si presenta come un ultimo semicerchio di baite e malghe, con una piccola cappella ed un albero a delimitare il confine del paese. Alle spalle della cappella si stendono dolci declivi che terminano nell’imponente “gradino” dei contrafforti occidentali ed inferiori della Punta Champlon, 2678. Osservando la cappella, alla nostra sinistra abbiamo due malghe, la seconda delle quali ci presenta una piccola balconata e, sulla faccia più ampia, una singola finestra esattamente soprastante una bassa porta, entrambe con ampi architravi. Qui prosegue il sentiero alla volta delle Cleve di Moula, descrivendo un ampio semicerchio tra i boschi ed i ripidi canaloni che scendono dalla Champlon, fino a risalire in prossimità della vetta (2241). Tra la cappella dalla grata blu e la malga alla sua sinistra si accede invece ai prati che portano al grande bosco ai piedi della Punta Champlon, risalendone poi il versante occidentale.

Alpe Moulaz. Salita da Tollegnaz

Una seconda via di salita all'alpe Moulaz parte dai 1041 metri di Tollegnaz: il sentiero 1A per il Villaggio Moulaz, la cui percorrenza è indicata in 2 ore e 10 minuti, con difficoltà EE. Il tragitto si rivela notevolmente ripido, con alcuni facili tratti su roccette nel sottobosco e due tratti attrezzati con corde e gradini metallici, identici a quelli utilizzati al Corno Bussola; per tali motivi deve essere affrontato solamente da escursionisti allenati, in assenza di terreno bagnato. La partenza da Tollegnaz avviene nella zona superiore, oltre la grande vasca coperta, alle cui spalle inizia la mulattiera dotata di staccionata lignea che dopo soli cento metri sale alla carrabile per il vallone di Chasten. Ove si sale sulla poderale, si notano due cartelli lignei per Becca Torché e Mont Nery, oltre ai segnavia 2 e 2A. Si cammina sulla poderale che risale la parte iniziale di questo vallone, incontrando poco oltre tre paline della segnaletica: la prima per Tollegnaz, a 5 minuti di distanza, la seconda per il Colle Chasten (4.30 ore, sentiero 2, E) e la terza per il villaggio Moulaz, che come premesso è indicata in EE con una percorrenza di 2.10 ore.

Vi sono due possibilità: prendere subito il sentiero segnalato, che sale addentrandosi decisamente nel bosco soprastante, oppure proseguire brevemente lungo la poderale lastricata ed asfaltata per il vallone di Chasten, panoramica sull'Avic e sui magnifici pascoli sottostanti. Dopo una evidente curva all'inizio del vallone, piegando dunque a sinistra, si nota a sinistra della strada una rientranza spesso usata per posteggiare le vetture; appena oltre e sempre sul lato sinistro della strada (successivamente sbarrata e caratterizzata da un cartello che segnala il rischio di crolli) si apre un sentiero non segnalato, in posizione N45 42.930 E 007 45.063, a quota 1137. Questo sentiero è attraversato all'inizio da un grande tubo in rovina, la copertura esterna strappata; seguendo il sentiero si perviene, come nel caso della via segnalata in precedenza, ad un vecchio canaletto irriguo in disuso, nel bosco (1158 metri). Una freccia gialla indica la via da seguire, scavalcando il piccolo canale in posizione N45 42.959 E7 45.034 e risalendo su un'ampia mulattiera, ripida ma ben tenuta, fino ad un tratto pianeggiante a 1295 metri, molto panoramico sul Colle Chasten e sulla cascata del Torrent Tschasten. Vi si nota un cartello bianco, Area a caccia specifica. Il sentiero, da qui, diventa più ripido e conduce nel bosco ad uno sperone di roccia grigia a quota 1460 metri; qui si incontrano alcuni mancorrenti metallici che fungono anche da gradini, integrati da un solido canapone blu che permette un'agevole salita della parete.

Si notano i numeri del censimento della Forestale, 46/44, su una roccia; il sentiero sale sempre più abbarbicato alle rocce, tra erba e su un fondo costante di pigne e rametti, sassi, che impone attenzione al viandante. A 1525 metri si giunge al secondo passaggio attrezzato con la corda blu, in posizione N45 43.193 E7 45.469. E' privo di mancorrenti ma agevolato alla base da alcune pietre disposte a guisa di scaletta; il sentiero prosegue al disopra, sul crinale boscoso che strapiomba sul vallone di Chasten, estremamente panoramico sull'ampio Monte Voghel. Si notano svariate coppie di frecce gialle, risalendo nel sottobosco ombroso con forte pendenza fino al sospirato bivio cui giunge il più comodo sentiero 5 proveniente da Allesaz, al disotto delle rovine dell'alpe Raala o Roulaz. Al bivio si trovano le paline per Moulaz, Allesaz ed ovviamente Tollegnaz.

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Alpe Moulaz. Itinerario ad anello

La discesa dall'alpe Moulaz può essere integrata in un piacevole percorso ad anello, con salita da Allesaz e discesa su Tollegnaz mediante il sentiero 1A, più ripido. Una volta giunti sulla poderale che sale nel vallone di Chasten si superano, senza accedervi, i villaggi di Tollegnaz e Moussanet, entrambi provvisti di acqua potabile; la poderale diviene strada asfaltata e, a 1087 metri, propone un bivio alle porte di Moussanet. Si piega a destra, in presenza di una palina per il Bivio Chasten e si rientra in pochi minuti ad Allesaz, già visibile in distanza.

Per quanto concerne la tempistica, riportiamo qui i dati dell’escursione “esplorativa” all’alpe e Cleve di Moulaz, effettuata domenica 04 marzo 2007, con un ottimo meteo. Partiti alle 09.50 dal parcheggio abbiamo raggiunto il primo ponte alle 09.57, seguendo il sentiero fino alla zona di massi sparsi ed alle prime pareti di roccia (10.35). Alle 10.46 eravamo al piccolo crotin nel bosco, alle 11.00 al bivio presso la frana, alle 11.08 al muro diroccato sulla sinistra del sentiero. Alle 11.20 alle paline per Allesaz e hameau Moulaz, alle 12.00 all’alpeggio. In sostanza, ecco un itinerario veramente piacevole ed altamente panoramico, adatto a tutti. Invitiamo infine a consultare la pagina di Varasc.it dedicata alle Cleve di Moula, praticamente “contigue” a questo itinerario. Una ulteriore tempistica è disponibile nelle sezioni dedicata alla Punta Champlon e Punta di Soleron. La salita effettuata domenica 4 maggio 2008 non ha presentato novità o difficoltà di rilievo, richiedendo invece grande fatica e cautela nel successivo traverso alla volta delle Cleve di Moula, vista la massiccia, residua presenza nevosa nel Valloncello di Champlon. La salita di lunedì 17 agosto 2009 alla Punta di Soleron, invece, ha visto la partenza da Allesaz alle 07.05 e l'arrivo a Moulaz, accolti da una gentilissima residente, alle 08.10. 

La salita effettuata domenica 27 maggio 2012 ha avuto inizio alle 08.08 ed arrivo alle 10.00 all'alpe;  Varasc.it è tornato all'alpe Moulaz domenica 12 maggio 2013, partendo alle 06.40 in solitaria da Allesaz e raggiungendo l'alpe alle 08.20. La salita alle Cleve è stata arrestata all'ultimo canalone, ancora innevato e particolarmente ripido, non consigliabile in assenza di ramponi e soprattutto in solitaria.

 

 

 

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