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Roccia Nera

Alternativamente nota con i toponimi di Schwarzrüken, Roche Noire, Schwarzfluh o Schwarzhorn, la Roccia Nera è un imponente rilievo posto sul confine italoelvetico, dominante l'alta testata settentrionale della Val d'Ayas. La sua quota, per quanto riportata di 4065 metri dalla moderna cartografia (Carta dei Sentieri n.8, L'Escursionista Editore, e Cartografia escursionistica, Comunità Montana dell'Evançon), è stata rilevata in 4075 metri mediante GPS nell'agosto 2010; sia Gino Buscaini ne Monte Rosa e Mischabel che Richard Goedeke ne I 4000 delle Alpi, del resto, confermano questa misura. Ad ogni modo, questa punta presenta a sud una colossale, scura e verticale parete di roccia simile alla prua rostrata di un'antica corazzata, affacciata sulla sottostante Porta Nera, oltre ad una ripida rampa glaciale culminante nella lunga ed aerea cresta sommitale, adorna di cornici; le rocce rossastre alla base di questo grande scivolo, perfettamente visibile da Champoluc e da quasi tutta l'alta Ayas, celano il Bivacco Rossi e Volante, del CAI torinese. Varasc.it, con la salita dell'agosto 2015, ha raggiunto tre volte questa splendida cima.

La vetta vera e propria è spostata lievemente a destra del punto usuale di arrivo della traccia, solitamente lineare, che sale dalla zona del bivacco; alcuni affioramenti rocciosi punteggiano la zona sommitale. La cima sorge a 1.1 km dal vicino Polluce ed a 2.2 dal Breithorn Occidentale; percorrendone la cresta verso sinistra (ovest) si perviene al primo dei due Breithornzwillinge, la Quota 4106 (Gemello Orientale dei Breithorn). La salita alla Roccia Nera è di carattere prettamente alpinistico e richiede condizioni meteo, nonché del manto nivoglaciale, adeguate alla sua quota ed alla forte pendenza della sua rampa sudoccidentale, inclinata nei 200 metri sommitali di 45°; in alcuni tratti può presentarsi ghiacciata. La via normale, che appunto risale tale rampa dal bivacco, è stata valutata F da Gino Buscaini e PD da Goedeke, che la propone come avvincente alternativa a Castore e Polluce.

Una grave sciagura si verificò sulla Roccia Nera nei primi giorni del settembre 1964, allorquando una Guida alpina di Champoluc, Giancarlo Fosson, precipitò lungo la ripida cresta nordorientale della montagna insieme a due clienti milanesi, i ventenni Alberto Vigorelli e Giulio Cicogna. Le cause esatte della tragedia non vennero mai stabilite; l'allarme venne lanciato nel tardo pomeriggio dal gestore del Rifugio Mezzalama (all'epoca, unica struttura in zona), Oliviero Frachey, ed inviato a valle via radio dal Rifugio Quintino Sella. Una squadra di sei soccorritori, compreso lo stesso gestore Frachey, rinvenne i corpi intorno alle 07.45 di venerdì 4 settembre, ai piedi della parete nordorientale. Curiosamente, vista l'assenza all'epoca di elicotteri adatti al volo alpino in Valle d'Aosta, occorse l'intervento del pilota elvetico Geiger da Sion; la notizia venne data sabato 5 settembre sulle pagine de La Stampa dal giornalista Italo Vaglienti, con titolo Spaventosa sciagura sulla Roccia Nera: morta la guida Fosson con due giovani.

Roccia Nera. Avvicinamento e salita 

Questa vetta può essere avvicinata, sul versante italiano, da due possibili punti di partenza. Il primo consiste nell'arrivo delle funivie al Plateau Rosa, via Breithornpass. Si risale la bella e crepacciata balconata glaciale ai piedi dei Breithorn Centrale ed Orientali fino ai piedi della Roccia Nera, aggirando e quindi risalendo lo sperone roccioso che ospita il Bivacco Rossi e Volante. Questa via comporta ampi saliscendi e 2.30-3 ore di cammino, con difficoltà F e dislivello di circa 300 metri dal Rifugio Guide del Cervino al bivacco, più un'altra ora ed ulteriori 325 metri fino alla vetta.

Il secondo itinerario, più conforme a chi sale dall'alta Ayas, è inizialmente identico a quanto descritto riguardo al Bivacco Rossi e Volante: la partenza avviene dai rifugi Mezzalama o Guide d'Ayas al Lambronecca e richiede 3.30 ore dal primo e 2 ore dal secondo fino al bivacco, per un dislivello di 740 metri dal Mezzalama e 350 dal Guide d'Ayas, cui occorre naturalmente aggiungere un'ora e 325 metri fino alla Roccia Nera.

Si lascia il Rifugio Guide d'Ayas risalendo la soprastante rampa crepacciata verso la parete occidentale del Castore, fino ai piedi della cresta meridionale del Polluce, a circa 3800 metri di quota. Qui si piega a sinistra (ovest), perdendo quota al cospetto del vasto colle della Porta Nera o Schwarztor, che separa il Polluce dalla Roccia Nera. Si risale lo scivolo sdrucciolevole sottostante il bivacco, accedendo ad un tratto di roccette e superando la piccola struttura; pochi metri più sopra, oltre un terrazzino naturale di roccia liscia e neve, inizia la vasta rampa nevosa che culmina sulla cresta sommitale della Schwarzrüken o Schwarzfluh. Inizialmente meno ripida, essa acquista subito maggior pendenza, toccando e mantenendo per circa 200 metri di quota i 45°; l'intera via è descritta dallo Schizzo 36 de Monte Rosa, a pagina 199 del noto manuale.

Dalla Roccia Nera diparte una delle grandi classiche alpinistiche delle Alpi Occidentali, ovvero la decantata traversata dei Breithorn che, come scrisse Buscaini, (...) permette di toccare in poche ore ben cinque cime sopra i 4000 metri. Richard Goedeke, nel 1996, attribuì a questa aerea concatenazione la difficoltà di AD, (...) con tratti di misto e passaggi di III, molte cornici. Fiorente è la bibliografia, così come la sitografia Internet, dedicata a questa lunga via; Varasc.it ha raggiunto anche la Quota 4106, tornando a entrambe le vette nel 2015.

Roccia Nera. Cenni storici 

Il nome deriva dal colore scuro delle rocce, che sono abbastanza solide, mentre la sommità è coperta da una calotta di neve, scrisse Gino Buscaini nel 1991. La prima salita invernale venne compiuta il 30 dicembre 1957 dagli alpinisti Cavalieri e Pastine, preceduta nel marzo 1935 da un'altra cordata di quattro persone. Innumerevoli sono le vie di roccia estese sulle pareti di questa grande vetta, alcune ormai prettamente storiche, altre attivamente percorse. 

Varasc.it, in chiusura di questa relazione, desidera ringraziare i gestori del Rifugio Mezzalama, Luca e Simona, per l'amicizia, la compagnia e la vicinanza che hanno permesso questa bella salita alpinistica. Una seconda ascensione alla Roccia Nera è avvenuta il 28 agosto 2011, la terza il 22 agosto 2015.

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