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Colle Tantané

Nota: Questa pagina dispone di un tracciato GPS scaricabile nell'apposita sezione.

 

Dirupato e solitario valico tra l'alta Ayas e la Valtournanche, situato immediatamente più a nord dell'attacco della breve cresta che collega la dorsale intervalliva al Monte Tantané e ad oriente del monte stesso, il Colle omonimo sorge a quota 2683 metri in posizione N45 49.178 E7 39.415. Composto da micascisti e gneiss minuti, il valico presenta sul versante ayassino un ripetitore ben visibile dal fondovalle ed è quasi interamente occupato da una vasta ed ondulata pietraia; la cresta della dorsale, in questo punto, è particolarmente ampia.

La quota e la posizione del valico variano, con qualche imprecisione, anche sulle carte geografiche recenti; ciò è forse dovuto dalle dimensioni del colle stesso, anche se il rilevamento GPS effettuato da Varasc.it nell'agosto 2013 è confermato dalla Carta dei sentieri e dei rifugi e dalla Cervino Matterhorn Breuil Cervinia Champoluc n. 108 dell'IGC, oltre che da Gino Buscaini che descrisse il passo nel suo monumentale Monte Rosa e Mischabel. Colle Tantané 2683 m. A E del Monte omonimo, fra il Colle Pillonet a N e il Colle Pòrtola a S. Gli si preferisce il passaggio per il più basso Colle Pòrtola. Sul versante O viene raggiunto da stradina fino all'Alpe Champlong e poi da tracce, quale percorso segnalato per salire da La Magdeleine al Monte Tantané. E' pure raggiungibile da Chamois andando prima all'Alpe Foresus e salendo per l'Alpe les Corts all'Alpe Champlong. Sul versante E, si stendono ripidi pendii presso l'Alpe Chavannes soprastante l'Alpe Goil (Antagnod), pure percorsi da sentieri e tracce.

Colle Tantané. Le vie di salita

Nell'ottobre 2017, la Società delle Guide di Ayas-Champoluc ha completato la tracciatura di un nuovo sentiero, che collega il Colle Portola al Colle Pillonet, in cresta. Il sentiero, classificato EE (escursionisti esperti) e dotato di mancorrenti, catene e scalini, ricade sotto la designazione 9 e 2C.

Il valico sorge ad 1.1 km in linea d'aria dal Colle Pillonet e a soli 827 metri, sempre in linea d'aria, dalla vetta del Tantané. Lo si può raggiungere per pendii inizialmente erbosi e quindi di frana, con percorso vario e disagevole in assenza di traccia, dal versante orientale salendo dalla pista da sci della Miniera con partenza dall'alpe ed agriturismo Corneuil, posta lungo il Ru Cortot a 1959 metri di quota; il dislivello nominale dai 1898 metri del Barmasc è di 785 metri. Sempre da questa pista parte, più in avanti, il sentiero 2A per il Colle Pillonet: dal parcheggio di Barmasc occorre prendere la strada sterrata che supera a sinistra il piccolo maneggio, superando poco oltre, sulla destra, la casa nativa di Giuseppe Obert, Pastore di anime nella lontana India.

Si devia quindi verso nord sul limitare del bosco seguendo il percorso di una pista di fondo, raggiungendo in dieci minuti totali il letto del Ru Cortot, antico canale adibito nell'ultimo scorcio di Medio Evo (1393) ad irrigare i campi di Saint Vincent con le acque di Ventina e di Nana, per volere di Yblet di Challant. Si segue sul lato destro prima verso est, poi di nuovo verso nord, il canale. Si raggiunge l'alpe Corneuil, un alpeggio che ospita un noto agriturismo, sul lato opposto del Ru; si valica difatti il piccolo canale e si sale a destra della costruzione, sul 2A, che in questo tratto è una carrabile sterrata. Si procede verso settentrione sul rientro della pista sciistica della Miniera, proveniente dal Pian Pera, poi ancora verso nordovest, puntando la dorsale intervalliva ed i due evidenti coni di deiezione rossi delle antiche miniere. I pendii soprastanti permettono di identificare facilmente il Colle Tantané, grazie anche al suo ripetitore, e di raggiungerlo; si tratta di un percorso seguito perlopiù dai cacciatori durante la stagione venatoria e non agevole. 

Il secondo e più breve percorso richiede invece di percorrere circa 2.4 km in linea d'aria lungo il ben più agevole sentiero che collega il Colle Portola all'attacco della cresta del Monte Tantané, come descritto nelle due sezioni apposite. E' anzi possibile seguire entrambe le vie che conducono dal Colle Portola al Tantané, sia il sentiero in costa che la via dei gendarmi, sul filo di cresta; in ambo i casi si perviene allo sperone erboso che connette la dorsale Ayas-Valtournanche alla breve cresta che corre verso ovest alla volta del Monte Tantané. Sulla cima di questo sperone campeggiano un basso ometto ed un cartello bianco del divieto di caccia; scendendo verso nord come descritto in seguito è possibile pervenire, su tratto ripido e con passaggi esposti su roccia, al valico sottostante. Si premette che tale discesa è assolutamente sconsigliata con acqua o ghiaccio al suolo, nonché a chiunque non abbia la competenza e l'allenamento necessari ad affrontare terreni scoscesi con passaggi di roccia in assenza di segnaletica. Per percorrere la cresta dal Colle Tantané al Pillonet si suggerisce di studiare la descrizione del terzo percorso, qui disponibile. 

Si ricorda quanto premesso sopra, ovvero la creazione e la segnalazione di un percorso in cresta da parte delle Guide della Val d'Ayas lungo la dorsale, tra i Colli Pillonet e Portola.

Il terzo e più gratificante itinerario richiede circa un'ora e trenta dai 2702 metri del Colle Pillonet, con un dislivello difficilmente calcolabile a causa dei continui ed estesi saliscendi della cresta. Inizialmente ampia, erbosa e percorribile con agio, questa diviene improvvisamente erta e rocciosa, richiedendo grande attenzione e sicurezza di piede nella progressione; impone infine alcuni passaggi di II° particolarmente esposti, su rocce bordate di licheni e tuttavia spesso umide. Ancora una volta si sconsiglia tale traversata a chiunque non sia in grado di affrontare tratti esposti di roccia, oppure erba e sfasciumi, in assenza di segnaletica. Può essere utile un tratto di corda per fare sicurezza, oltre naturalmente a calzature dall'ottima suola; la zona è frequentata da stambecchi che possono smuovere pietrame, come riscontrato nell'agosto 2013. Dall'ampio pendio prativo del Colle Pillonet si volta a sinistra in direzione sudovest, incontrando una dorsale ampia ed erbosa, con poche pietre. Si supera un ampio e vecchio ometto di roccette rossastre, salendo lievemente; la cresta resta ampia, ora ricoperta da una vasta e stabile pietraia con bella vista sul Monte Tantané e sull'alta Ayas, alla propria sinistra. A 2708 metri scende su erba e roccette conformate a lastre, restando sempre molto ampia e puntando il Monte Zerbion; a 2691 metri si piega sul lato destro (occidentale) della dorsale, su erba e sfasciumi. A quota 2682 metri si incontra una nuova sella erbosa, con una lastra di pietra eretta a mò di ometto ed una grande, caratteristica roccia bianca; qui cessano quasi del tutto i numerosi ometti che hanno accompagnato la progressione dal Colle Pillonet. Da qui la cresta diventa rocciosa ed esposta, sensibilmente ristretta; la si può percorrere con grande cautela, superando passaggi abbastanza aerei su roccia salda e coperta di licheni che offrono una buona presa alle suole, oppure la si evita scendendo brevemente sul lato destro (occidentale) della cresta. Qui si identificano facilmente delle strette ed esposte cengette erbose, cosparse di sassi, che corrono più o meno in orizzontale in costa, sotto al filo di cresta; il tratto è disagevole e rischioso ma fortunatamente breve, poiché si torna quasi subito in cresta, a quota 2668 metri. Qui si superano rocce fornite di buoni appigli, accedendo ad un tratto erboso; a quota 2674 si intravede per la prima volta il ripetitore sul ciglio orientale (ayassino) del Colle Tantané.

In assenza di ometti si aggira un piccolo sperone roccioso sul lato destro, su roccette e sfasciumi, senza scendere troppo sul lato della Valtournanche; qui il terreno è insidioso a causa dei numerosi frammenti di roccia costantemente disgregati dalla cresta. Una minuscola ed aerea selletta (2657 metri) fronteggia ora un enorme rilievo di roccia scura e compatta, che getta a sinistra (est) pareti strapiombanti che quasi celano il ripetitore; a destra cadono ripidi pendii d'erba e roccia, inaccessibili. Qui si incontrano le difficoltà maggiori dell'intera traversata, passaggi esposti di II° che possono richiedere l'uso di una corda per fare sicurezza; dalla selletta la cresta si alza verticale per circa 15 metri aggettando in avanti alcuni speroni orizzontali e vagamente simili ai rostri di un'antica trireme, che creano piccoli ed aerei terrazzini cosparsi di licheni. La roccia, scura e ferrosa, è particolarmente umida sul lato destro della selletta. Solo se perfettamente sicuri ed in grado di affrontare l'ascensione, si pone piede su una comoda roccetta grigia e piana, simile ad un gradino. Da questa si raggiunge con un certo slancio il primo gradino soprastante, saldo ma molto esposto su entrambi i lati; si sussegue una serie di roccette sovrapposte e comode, ricche di appigli ma spesso umide, con costante esposizione. La parte superiore della cresta è più semplice e meno ripida ed è sovrastata, a quota 2676, da un basso ometto; segue un tratto erboso. La dorsale scende quindi, ampia ed erbosa e nuovamente punteggiata da ometti, immettendosi in una vasta pietraia grigia che premette il Colle Tantané. 

In corrispondenza del valico la pietraia, particolarmente ampia, presenta un solco centrale; alla sinistra estrema si nota il ripetitore, simile a quello installato tra il Colle Portola ed il Monte Tantané, nonché all'impianto soprastante il Bivacco Ulrich Lateltin. Si nota un ometto sul lato destro del valico, in ombra, con bella vista sui Lacs de Champlong posti a 2354 metri; al disopra si erge imponente la muraglia della cresta che corre fino alla vetta triangolare del Tantané. Gli ometti indicano la via: dal basso colle si sale sul lato sinistro (ayassino) di imponenti placche rocciose, ai cui piedi corre una ripida, esile striscia erbosa spesso invasa da schegge e sfasciumi. A 2654 metri si torna in cresta, risalendo un piccolo rilievo sul lato destro della dorsale; roccia ed erba conducono in cresta all'ultimo sperone oltre il quale parte un ben visibile sentiero. Questo porta verso l'attacco della cresta del Tantané, un alto sperone roccioso che si risale abbastanza agevolmente con qualche passaggio di roccia da affrontare con cautela. Si esce sul lato destro della sommità da cui parte la cresta del Monte Tantané, a quota 2690 ed in posizione N45 49.045 E7 39.341, in corrispondenza dell'ometto e del cartello del divieto di caccia già citati.

Da qui si consiglia, in luogo della discesa per la stessa via (che richiederebbe particolare cautela e l'adozione di una corda per sicurezza) di procedere alla volta del Colle Portola, distante circa 2.1 km in linea d'aria.

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