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Monte Tantané

Nota: Questa pagina dispone di un tracciato GPS scaricabile nell'apposita sezione.

 

Bella e iconica montagna d'aspetto vagamente piramidale, il Tantané (2734 metri di quota) si innalza interamente in Valtournanche, pur essendo raggiungibile anche da Ayas mediante la particolare e aerea cresta che, praticamente ad angolo retto, diparte verso ovest dalla possente linea di spartiacque Grand Tournalin-Zerbion, in prossimità del remoto Colle Tantané. Grazie a questo 'legame', il Tantané viene raggiunto con profitto anche dal Colle Portola, il passaggio a nord dello Zerbion, posto a 2410 metri di quota. Altre vie di salita a questo monte, per dovere di cronaca, sono la cresta orientale via alpe Crous (1917 metri) e Col Pilaz (1970 metri), oppure la cresta sudoccidentale, attraverso i 2138 metri dell'alpe Chancellier di Sopra. In entrambi i casi la partenza avviene dai 1715 metri di Artaz, località soprastante La Magdeleine.

Il Monte Tantané viene classificato EE, escursionisti esperti, e se effettivamente il percorso risulta generalmente intuitivo, presenta alcune difficoltà che lo rendono sconsigliabile a persone non sufficientemente allenate e motivate, oltre che a bambini. Queste difficoltà si riassumono in frequenti tratti esposti, riscontrabili sia lungo la costiera intervalliva sia lungo la cresta che da essa diparte verso la vetta del monte. Vi sono inoltre passaggi di roccia che, nonostante la loro semplicità, richiedono una minima esperienza e saldezza di piede su questo genere di terreni. Si tratta in sintesi di una montagna appagante da affrontare con la dovuta attenzione, specialmente in caso di condizione meteo avverse o presenza di manto nevoso. E con una buona riserva di acqua, di cui la zona è assolutamente carente. 

Il Monte Tantané nella letteratura e nella toponomastica

Il toponimo Tantané ricorda vagamente il termine lantaney, che in dialetto valdostano indica gli arbusti, le piccole piante. Non si tratta tuttavia di un collegamento avallato da un Autore. La storia del monte è molto antica, come illustrato nel sunto archeologico della Val d'Ayas realizzato da Varasc.it nel maggio 2010. 

Il Canonico G. Carrel nel numero 12 del Bullettino del Club Alpino Italiano, 1° semestre 1868 pubblicò il pregevole articolo La Vallée de Valtornenche en 1867, citando (...) Le voyaheur voit à sa droite sur un promontoire le clocher et l'église d'Antey Saint-André (1079m), et au lontain la cime de Tantaré, qui limite au nord-est le vaste et gracieux bassin de La-Magdeleine.

Nel 1962, La Valle del Cervino di Francesco Cavazzaro descrisse questa bella cima: E' la montagna di La Magdeleine della quale domina l'altopiano erboso. Dal colle Tantanè verso S si diparte una cresta che forma il M. Tantanè.

Monte Tantané. La via di salita ayassina

Varasc.it è tornato numerose volte su questa splendida cima, spesso salendo anche il Monte Zerbion, tra gli anni 2004 e 2016. Nel 2013 è stata realizzata la traversata Colle Tantané-Colle Pillonet, che richiede grande attenzione soprattutto nella parte immediatamente sottostante al grande sperone roccioso del Tantané stesso.

La salita al Monte Tantané, per chi proviene da Ayas, ha doverosamente inizio dai 1896 metri del Barmasc, ampia e soleggiata località raggiungibile in automobile dai 1699 metri di Antagnod. Da qui l'itinerario, non differisce dal sentiero numero 2 per il soprastante Monte Zerbion (2719 m.): si raggiungono i 1969 metri del Pian delle Dame attraversato dalle acque del Ru Cortot, si prosegue verso il più alto Pian Portola e quindi si arriva ai 2410 metri del Colle omonimo, zona ricca di calcescisti, di prasiniti e, più genericamente, di forte vento. Ci addentriamo in una linea costiera d'antichissima origine africana, risultato dell'immane collisione d'epoca Terziaria tra il continente europeo e quello africano: più avanti, verso il Colle Tantané, troveremo anche gneiss minuti d'origine africana. Ad ogni modo, al Colle Portola si gira a destra allontanandosi dal normale itinerario per lo Zerbion, su sentiero ben marcato e contraddistinto da inconfondibili tralicci della Telecom. Dopo alcuni minuti si giunge ai 2480 metri del cosiddetto Col du Biere, cui sale una vecchia mulattiera creata per la manutenzione dei ripetitori e per la gioia degli adepti del parapendio colpevoli, vorrebbe la leggenda, di aver "battezzato" il luogo a causa della loro abitudine di abbandonarvi lattine e bottiglie vuote prima dei lanci. Il sentiero prosegue sulla sinistra, toccando saltuariamente l'orlo della cresta sovrastante Ayas, risalendo quindi ad una selletta erbosa contraddistinta più dal secondo ripetitore Telecom che dai vecchi segni di vernice gialla o dai pochi ometti. Da questa sella si scende nuovamente in una bella conca verdeggiante, panoramica ed ideale per una pausa, in vista dell'inasprirsi del percorso: qui a 2515 metri si trova un importante bivio, poco segnalato.

La deviazione a mezza costa: aggirare il tratto roccioso ed i gendarmi

Si presenta infatti la possibilità di scegliere una deviazione che permette di aggirare l'intero salto roccioso culminante nei gendarmi. La deviazione di mezza costa è stata ripulita durante l'estate 2007 e, da allora, si è mantenuta ben visibile nei periodi estivi 2009 e 2010, e anche nel 2016. Il sentiero, benché più ristretto e lievemente meno visibile tra l'erba, supera stretti fronti di pietraia e prosegue a mezza costa, risalendo su un pendio d'erba e sassi fino ad uscire in cresta immediatamente a nord e dietro i grandi gendarmi; subito oltre inizia il tratto della cresta orientale del Tantané, che si allontana dalla dorsale spartiacque Ayas-Valtournanche e dal Colle omonimo.

Monte Tantané. Il tratto roccioso ed i gendarmi

Ignorando la deviazione, si incontrano le già citate difficoltà che rendono questo tratto inadatto a persone non allenate o impressionabili, oltre ai bambini. La cresta spartiacque si eleva infatti bruscamente su rocce generalmente stabili ma decisamente abrasive per nocche e ginocchia, intervallate da sfasciumi e macchie d'erba. Alcuni punti richiedono l'uso delle mani, mentre alcuni passaggi portano a superare strapiombi evidenti che rendono inadatto questo tratto a chi soffre di vertigini; in caso di ghiaccio o acqua sulle rocce, le difficoltà si moltiplicherebbero sensibilmente. La salita continua sulle rocce grigie punteggiate di licheni verdi, le quali forniscono comunque buoni appigli e, per chi apprezza questo genere di terreno, contribuiscono a rendere interessante e divertente l'ascensione. Si puntano ora due inconfondibili ed imponenti gendarmi rocciosi, formazioni gemelle poste a circa 2610 metri e simili ad arditi pinnacoli che divengono sempre più spettacolari man mano che ci si avvicina. I gendarmi si superano proprio al centro, in uno stretto e caratteristico "corridoio" roccioso, oltre il quale la cresta riprende alla volta di un terzo gendarme, posto sulla destra del sentiero, il cui superamento richiede nuova attenzione e cautela.

Il terzo gendarme, oltre a costringere a prestare più attenzione al cammino che al panorama spettacolare verso il Rosa, funge anche da ottimo segnavia per l'imminente abbandono della cresta Ayas-Valtournanche finora percorsa, cresta che dallo Zerbion a questo punto è lunga quasi quattro chilometri. Raggiungiamo poco oltre quota 2683 metri e svoltiamo con decisione a sinistra, ponendo piede sulla bella cresta che ci condurrà direttamente in vetta al Tantané. Questa dorsale presenta solamente un'ultima difficoltà, un rilievo (o meglio, un grande masso posto di traverso al sentiero) da affrontare con cautela: alto forse un paio di metri e lungo una decina, il rilievo è posto a circa 2655 metri e ci porta a salire su una superficie rocciosa liscia e salda, ma estremamente esposta. L'esposizione, per qualche passo, è forse paragonabile a tratti della celebre cresta terminale per il Rifugio Quintino Sella al Felik, senza però la presenza del canapone: nessun problema particolare, solo un rinnovato monito destinato a chi non ama queste situazioni. Superato il masso, riprendiamo in regolare salita. Sulla destra, molto più in basso, si scorgono i 2317 metri dell'alpe Champlong con le sue tre piccole polle, a sinistra i pendii rocciosi ed a tratti erbosi declinanti la già citata alpe Chancellier, in pieno territorio di Valtournanche. 

La cresta, mai troppo affilata, ci conduce velocemente agli ultimi poggi rocciosi sottostanti la vetta del Tantané, posta a 2734 metri in posizione eccezionalmente panoramica. Tempo permettendo, si ammirano la Tersiva, la Grivola, l'Emilius ed il lontano Gran Paradiso, continuando dal monte Bianco al Cervino prima d'essere limitati dai sempre imponenti rilievi della costiera Tournalin-Zerbion. La croce sommitale è tubolare, in metallo inastato su un basamento in pietra, con una targhetta recante la dicitura "Acciaio 316L-Alla sezione ANA di Chatillon dalla Società Cogne Acciai Speciali". Legata da misteriosa simbologia, sotto alla croce campeggiava una solitaria moneta da cento lire, scomparsa nel 2009. Il ripostiglio per il libro di vetta (chiuso da uno stipo in legno ormai distrutto) è stato ricostruito nel 2009. In caso di necessità, la ricezione telefonica è buona.

Il Colle Tantané

Per concludere, un breve ma doveroso cenno al Colle Tantané, posto ad est del monte omonimo a 2683 metri di quota sulla cresta spartiacque tra la Val d'Ayas e la Valtournanche. Questo colle, di cui constatiamo qualche imprecisione nel raffigurarlo sulle carte, si trova genericamente a nord del Portola ed a sud del Colle Pillonet (2702 metri, a sua volta posto a sudovest del Grand Dent). Il Colle Tantané è poco frequentato. Da occidente lo si raggiunge salendo dall'alpe Champlong su tracce di sentiero, mentre dal versante orientale si sale dall'alpe Goil, via alpe Chavannes.   

Tempistica

Per quanto concerne la tempistica, con riferimento all'escursione di Varasc.it di lunedì 17 luglio 2006, possiamo annotare quanto segue. La partenza da Barmasc è avvenuta alle ore 08.39, arrivando al Portola per le 09.50. Alle 10.14, comprendendo anche una breve pausa al colle, siamo giunti al riflettore Telecom sulla cresta soprastante Ayas, proseguendo verso il Col du Biere. Alle 10.53, ecco i 2515 metri del bivio per il percorso in cresta verso i gendarmi o per il sentiero in costa, sulla sinistra. Superati i gendarmi, alle 11.25 abbiamo affrontato il pittoresco masso di traverso alla cresta a circa 2655 metri, salendo in vetta alle 11.50, accolti inaspettatamente da numerose caprette innanzi alle quali il robusto quadrupede si mostra stranamente passivo.

Ecco invece i dati registrati domenica 10 ottobre 2007. Partiti alle 09.55 dal Barmasc abbiamo raggiunto il Colle Portola via Pian delle Dame, e da lì il Tantané alle 12.32, ripartendone alle 13.50 e puntando al vicino Monte Zerbion, raggiunto a sua volta alle 15.50. 

Varasc.it è tornato in vetta al Monte Tantané nelle prime ore di martedì 28 luglio 2009, per verificare le condizioni del tracciato: malgrado l'abbondante pioggia notturna, le informazioni precedentemente descritte da Varasc.it e dal manuale Le Vette della Val d'Ayas si sono confermate corrette ed aggiornate. Partito alle ore 05.05 da Champoluc ho raggiunto il Barmasc alle 05.20, partendo alle 05.22 e toccando il ventoso Portola alle 06.10. Alle 06.40 ero al secondo ripetitore, optando per il sentiero "basso" in modo da lasciar asciugare le rocce della cresta; per le 07.10 ero in cresta, oltre i grandi gendarmi a "V". Alle 07.35 ero in vetta al Tantané, constatando la riparazione del bussolotto per il libro di vetta e la scomparsa della moneta da 100 Lire ai piedi della croce offerta dalla Cogne Acciai Speciali. Ripartito alle 07.50, ho raggiunto i due gendarmi a "V" alle 08.13, il Colle Portola alle 08.54, il Barmasc alle 09.24. Durante la salita si è voluto optare, all'andata, per il sentiero inferiore, in costa: tale tracciato, solo parzialmente celato dall'erba, è comunque ben evidente ed esposto sul lato sinistro (ovest). La cresta di connessione Tantané-dorsale intervalliva ha rivelato alcuni labili segni e frecce gialle; si raccomanda cautela nel valico dei due massi più esposti, il secondo dei quali, verso la vetta, si aggira sul lato sinistro con qualche passo esposto. Il rientro sulla dorsale intervalliva, attraverso i grandi gendarmi rocciosi, è parso sostanzialmente invariato, anche se il ripido tratto erboso immediatamente sottostante alle suddette formazioni è parso lievemente dirupato, certo a causa delle precipitazioni notturne. Si è curiosamente notato come la palina posta al Colle Portola attribuisca la quota di 2612 metri al Tantané, in luogo di 2734 (confermata da cartografia IGC, manualistica, etc.).

Sabato 31 luglio 2010, Varasc.it è tornato al Monte Tantané, lasciando Barmasc alle 7.40 e raggiungendo, con passo tranquillo, il Colle Portola alle 8.34. Scelta la deviazione occidentale a mezza costa, in modo da evitare i gendarmi ed i principali tratti di roccia (vista la presenza di un cane), siamo giunti in vetta al Tantané alle ore 10.10. Notevole, come sempre, il panorama; il punto trigonometrico della RAVA adiacente alla croce di vetta è stato simpaticamente decorato con un volto stilizzato, per fortuna sorridente; non si sono notate differenze rispetto a quanto descritto nel manuale Le Vette della Val d'Ayas. Nel corso della salita dell'11 agosto 2011 non si sono notate variazioni rispetto a quanto descritto nel libro e nel sito.

La salita al Tantané del mese di agosto 2013, avvenuta in salita lungo il tratto di sentiero in costa ed in discesa sulla dorsale spartiacque tra i due gendarmi, ha evidenziato la presenza di numerosi ometti. Ciò nonostante, il sentiero in cresta (dai gendarmi in giù, in direzione del Colle Portola) è parso spesso ingombro di detriti che rendono disagevole la progressione. Una seconda e più avventurosa salita è invece avvenuta dal Colle Tantané.

La salita di mercoledì 17 agosto 2016 non ha evidenziato alcun cambiamento, nel tratto dal Colle Portola alla vetta.

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