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Alpe Métsan

Ampio balcone pianeggiante e soleggiato, in ottima posizione nell'alta Val d' Ayas, l'Alpe Métsan costituisce una delle mete più accessibili e piacevoli per escursioni, brevi trekking o picnic. L'alpe in questione è molto famosa tra i villeggianti e i turisti, a causa della bellezza e della panoramicità dei suoi pascoli. Situata a circa 2000 metri di quota e facilmente raggiungibile dal vicino paese di Mandriou o Mandrou, consiste in un ampio e ridente pianoro perennemente assolato, in cui si possono organizzare picnic e giornate di svago: ospita anche un agriturismo con annessa stalla e rivendita artigianale di formaggi tipici valdostani, quali tome e naturalmente l'ottima Fontina valdostana. É una visita che ogni anno attira innumerevoli famiglie: l'agriturismo si chiama "La Tchavana" ed è fornito di un laghetto artificiale per le trote, mentre il caseificio e la stalla sono  facilmente identificabili poco più oltre.

La gestione dell'agriturismo e dell'alpeggio è della famiglia Bagnod, con apertura estiva dal quindici giugno al quindici settembre; il numero di telefono è 347 7347523. L'Alpe Métsan, circondata da bellissimi boschi e pascoli, è sovrastata verso ovest da grandi montagne: il monte Facciabella, il Colle di Vascoccia (2559) con la celebre Bec de Nana e, più a sud, il recondito e non visibile Grand Dent. L'alpeggio è anche raggiungibile mediante una strada sterrata interpoderale che porta direttamente al pianoro, la cui frequenza dovrebbe essere riservata agli abitanti e ai portatori di handicap.

Il vasto pianoro è attraversato dall'antico canale del Ru Cortaud o Cortot, percorso integralmente nel maggio 2016 da Varasc.it.

Per salire alla Cappella Sarteur (Alpe Vascoccia), si segnala che nel luglio 2018 si sono notati alcuni brevi tratti rovinati dalle valanghe, scivolosi e sabbiosi. Il percorso è stato perfettamente ripristinato in seguito e confermato in buone condizioni nel mese di settembre 2019.

Nel periodo invernale, il vasto pianoro dell'alpe Métsan costituisce uno dei principali itinerari con le ciaspole dell'alta Val d'Ayas, usualmente raggiunto da Mandrou mediante i sentieri estivi (3, 3E e strada poderale); numerosi sciescursionisti e ciaspolatori seguono inoltre il tracciato numero 5, la bella strada sterrata che, nel lariceto, prosegue in semipiano fino all'imbocco del Vallone di Nana. Si ricorda tuttavia che i vasti pendii dei monti Facciabella e Becca di Nana possono rivelarsi valangosi.

Salita a Métsan

Il modo più semplice per arrivare all'Alpe Métsan da Champoluc consiste nel prendere la strada panoramica (RR5) che da Champoluc (sopra la pizzeria "Churen") porta ad Antagnod. Dopo aver oltrepassato i paesi di Champlan e Pallenc, sul fondo di un'ampia curva prima di giungere in prossimità di Magneaz, si trova lo svincolo in salita per Mandrou: qui si lascia la macchina e si prende il sentiero 3A, in coincidenza con la carrabile interpoderale di cui dicevo prima. Occorre solo un quarto d'ora o poco più ed è singolarmente semplice individuare dal basso la posizione generica dell'alpe: una volta lasciata Mandrou ci si dirige alla sua sinistra, parallelamente al piccolo campo da calcio recintato. Alzando lo sguardo nell'ipotetica direzione del ghiacciaio, si vedrà una grande pineta: il pianoro vi si trova esattamente dietro. La strada sterrata compie un'ampia diversione verso ovest, in direzione del grande albero isolato che chiude il tratto di strada in linea retta con il campo da calcio, per poi tornare verso il pianoro. Volendo, da Mandrou si può piegare sulla destra verso la Cà Zena, la baita genovese decorata con l'ancora, e salire attraverso i pascoli verso l'alpeggio. 

Entrambe le varianti sono semplici, adatte per escursionisti assolutamente inesperti: inoltre, l'alpe offre numerosi spunti di ristoro e svago. Vi è inoltre un percorso più esteso, che consiste nel partire da Saint Jacques, salendo lungo la strada sterrata che parte dopo l'ultimo ponte sull'Evançon, sopra al paese: la stessa strada che, dopo un necessario bivio, porta al rifugio Tournalin. Proseguendo invece verso sud-sudovest (tracciato numero 5) lungo la vecchia strada Walser, si incontreranno due gallerie assolutamente non illuminate, dalle pareti ed il fondo sconnessi, per non parlare del bassissimo e gocciolante soffitto: questa è la parte più emozionante del percorso. Bisogna notare che l'accesso alle gallerie è da un'apposita segnaletica per pericolo di crolli ed è interdetto, con grate metalliche, nel 2019. E' comunque disponibile una passerella laterale in cemento, esterna alle gallerie. Questo percorso, una volta in quota, è facile e piacevolmente panoramico, praticamente in piano: appare sotto all'Alpe Métsan, più o meno parallelamente al canale Ru Cortot.

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