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Gran Lago delle Cime Bianche

Nota importante (2014-2021): aiutaci a difendere il Vallone delle Cime Bianche!

Nota: Questa sezione dispone di un tracciato GPS scaricabile.

 

Posto a 2808 metri di quota, profondamente incassato al termine del lungo sentiero che porta da Saint Jacques-Blanchard verso la testata del Vallone delle tre Cime Bianche, questo lago (noto come Grand Lac, Lac d'Aventine) sorprende per dimensioni e bellezza. E' seminascosto dalle pieghe verdeggianti del terreno, ed appare chiuso in un'alta conca: da una parte i versanti inferiori della Pointe de Rollin (3060 metri), dall'altra parte il versante parimenti scosceso che sale al Colle Superiore. Occorre precisare subito che, per ammirarlo in pienezza, è necessario risalire per intero il lungo sentiero numero 6, che da Saint Jacques conduce in circa 3.30-4 ore alle Cime Bianche. Nelle vicinanze notiamo anche il magnifico Lac de Rollin. La ricezione per i telefoni, in caso di emergenza, è solitamente buona, anche se a volte si connette con la vicina Svizzera.   

Il sentiero raggiunge il lago sulla destra, valicandone poi lo stretto tratto centrale su un comodo guado composto da pietre piatte, per poi risalire sulla sinistra lungo l'ultimo tratto che precede i pianori soprastanti la parte alta della Valtournenche. Il lago, molto esteso, ha un caratteristico colore blu profondo, particolarmente evidente dall'alto; da esso scaturisce un torrente che accompagna gli escursionisti durante l'avvicinamento. Come particolarità, nell'estate 2005 ha ospitato la "Regata più alta del mondo", le cui immagini sono state trasmesse per televisione; purtroppo, fino all'estate 2020 sono rimasti i parabordi usati in tale occasione. Nel tardo ottobre 2017, i parabordi sono stati individuati più a valle, lungo il torrente che segue il sentiero 5A, trasportati per anni dalla corrente.

Spunti di geologia e geomorfologia

Il Gran Lago o Lac d'Aventine è formato da due laghi in realtà, il primo più piccolo, separato dall’altro da uno sperone arrotondato di serpentinoscisti troncato sul lato W per permettere il contatto delle acque. Il lago maggiore ha sponde ripide sul lato N e W, ed acqua particolarmente chiara per la sospensione di particelle serpentinose, portate dal soprastante Ghiacciaio di Ventina. I due laghi sono circondati da prasiniti, serpentinoscisti, calcemicascisti. A N del maggiore, si rinvengono anche detriti di falda a grossi elementi.

I Laghi delle Cime Bianche sono tipici bacini di pianalto, secondo il Rovereto (“Trattato di geomorfologia”, Hoepli), citato dal professore Umberto Monterin. Si trovano raggruppati a poca distanza gli uni dagli altri, sul terrazzo che dal Colle Superiore delle Cime Bianche scende costeggiando le medesime vette; nel 1927, essi erano otto. Anche i piccoli bacini sono circondati da prasiniti, calcescisti, detriti di falda di calcari dolomitici, secondo il glaciologo professor Monterin. A fine estate sono usualmente contornati da una ampia zona melmosa, dovuta all'evaporazione dell'acqua. Lo stesso Monterin segnala nei suoi articoli del 1926-1927 il “Lago Perso”, il maggiore, allungato e parallelo alla catena Cortoz-Marmore, circondato da serpentinoscisti, cloritoscisti, prasiniti, calcari dolomitici.

Si tratta di una zona stupenda sotto ogni punto di vista, da proteggere e preservare.

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