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Cuneaz

Situato a 2032 metri, il paese di Cuneaz si trova in posizione defilata all'imbocco del Vallone omonimo, a poca distanza e alle spalle dell'arrivo della funivia che da Champoluc sale al monte Crest. Invisibile dalla stazione di arrivo, si presenta come un centro abitato di una certa importanza, con decine di baite ed antichi rascard recentemente restaurati o in corso di restauro, adibiti a villeggiatura, d'estate e spesso d'inverno. Permangono le tracce Walser di questo stupendo borgo appostato sul pendio soprastante il fondo del Vallone di Cuneaz, tra boschi tranquilli e pascoli lussureggianti, creando un vero e proprio angolo di sapiente commistione tra vita umana, attività pastorali e natura. Il Torrent de Cuneaz che scorre ai piedi dell'abitato nasce dal maggiore dei laghi Pinter, mentre non riceve alcun apporto dal pur vicino Lago Perrin.

Nei periodi estivi 2012-2017 il paese presentava ancora numerosi cantieri, segnalando inoltre l'apertura di un locale; numerose famiglie scelgono Cuneaz per soggiorni estivi, riportando alla vita l'antico hameau da tempo abbandonato. Nel mese di settembre 2015 si è notata la sostituzione del vecchio cartello ligneo, con scritta bianca, che recava il toponimo del paese innanzi alla cappella; al suo posto, un più moderno e ridotto cartello.

Si segnala che lungo il Torrent de Cuneaz, nel mese di agosto 2016, sono stati notati importanti lavori di captazione delle acque, con cantiere e pista sterrata che parte appena oltre l'abitato. Tali lavori sono parsi ultimati nel 2017.

Raggiungere Cuneaz

Dall'arrivo delle funivie del Crest, è sufficiente scendere lungo la sterrata sulla destra del piazzale retrostante l'impianto: tale strada sterrata si collega successivamente con la parte superiore del cosiddetto “Pistone”, mentre chi vuole raggiungere Cuneaz deve nuovamente voltare a sinistra, superando una piccola fascia boscosa ed attraversando quindi un'ampia radura con alcune idilliache villette. Si supera una vecchia croce sulla sinistra del sentiero, valicando un ponticello di legno e accedendo alla seconda radura, già prospiciente il paese. Si perviene a Cuneaz grazie al sentiero 13, che rende questo paese un'importante tappa lungo la salita ai laghi, al Colle Pinter (antico e noto valico per l'alta Valle del Lys) e alla Testa Grigia, posta a guardia della testata terminale del vallone di Cuneaz. Il proseguimento verso tale vetta ed il Bivacco Ulrich Lateltin avviene grazie al sentiero 11A che, partendo dal Crest e giungendo a sua volta a Cuneaz, si sovrappone inizialmente al 13.

Altre cime sorvegliano Cuneaz da sud: si tratta di elevazioni poco frequentate e recensite dal manuale Le Vette della Val d'Ayas, quali il Monte della Nonna, il Monte Pezzei, lo Chaleau o Chateau ed infine, più ad oriente e defilata lungo la dorsale spartiacque, la Gran Cima. In particolare, la salita al Pezzei ed allo Chaleau permette di cogliere appieno la curiosa forma a ferro di cavallo di Cuneaz, strutturata su due livelli semicircolari. Si ricorda infine che, in anni recenti, si è più volte parlato di un progetto di captazione idrica nell'alto vallone, per migliorare la fornitura di Champoluc. Una strada sterrata connette oggi il Crest con la parte superiore del paesino, arrivando in prossimità del nuovo locale, Arolla.

Cuneaz. Un po' di storia

Fino al XIII possedimento dei potenti Vallaise, che vantavano alcuni appezzamenti di terreno anche in Val d'Ayas (così come gli Challant possedettero terre nella contigua Valle del Lys), il nome di questo paesino sembra derivare dal vocabolo francoprovenzale Keugn, ovverocuneo. Anticamente, il borgo era abitato tutto l'anno, secondo l'usanza della pastorizia di montagna: le bestie venivano portate a pascolare per la bella stagione, prima sui pascoli più bassi e poi su quelli d'alta quota. Secondo i Conti della castellania di Graines, tra il 1451 e il 1452 (...) reddit computum quod recepit (...) a comunitate de Cunea de pipere ibidem annualiter domino debito, in festo Sancti Stephani. In altre parole, in tal data, la gente del bordo doveva corrispondere al signore di Challand un tributo, sotto forma di pepe.

Cuneaz si proponeva come paese autosufficiente, dotato di magazzini per il fieno ed addirittura di un capace forno per il pane, tuttora perfettamente visibile grazie ad un sapiente restauro lungo il sentiero centrale tra le abitazioni. Il forno era fondamentale, poiché alla fine del Settecento vivevano in questo villaggio addirittura 76 persone, spesso isolate dal fondovalle dalle precipitazioni nevose o dal maltempo. Cuneaz ospita tuttora anche una bella cappella del XVII secolo dedicata a San Lorenzo, con un piccolo campanile a guglia a cipolla ed uno stemma nella parte superiore della facciata anteriore. E' una costruzione candida che accoglie chi arriva sia dal Crest che, mediante il ripido e sterrato “Pistone”, dalla sottostante Frantzé; la cappella ospitava un prezioso calice d'argento del XV secolo, donato durante la Rivoluzione francese da una signora di Cuneaz sposatasi in Francia. La generosa dama avrebbe casualmente rinvenuto il prezioso oggetto tra le rovine di qualche struttura ecclesiastica devastata dal fervore anticlericale, nascondendolo in un primo momento e quindi portandolo devotamente nella terra natìa.

Secondo lo storico Monsignor Edoardo Brunod, l'abitante Jules Favre, il 16 aprile 1656, notificò in questa cappella la legazione di una messa in onore di San Giovanni Battista, mediante il notaio Bret. Nell'abitato si trovano anche un rascard medievale risalente al XV secolo, un secondo rascard costruito nel 1677 ed altri tre rispettivamente del 1778, 1708, 1717; il villaggio, al giorno d'oggi, permette di immergersi nella magia della storia e dell'architettura valdostane d'alta quota.

Ne La Valle di Challant-Ayas, lo scrittore Ugo Torra segnalò altresì un'abitazione del 1748, precisando che nel 1783 la scuola mista del paesino era finanziata quasi esclusivamente con i proventi della cappella. Questa scuola, che provvedeva all'istruzione primaria dei giovani residenti, sorgeva in uno degli edifici comunali, mentre più a valle esisteva anche un mulino attualmente non identificato con certezza da Varasc.it.

Una breve descrizione di Cuneaz e del suo vallone è fornita dall'articolo "Itinerari naturalistici in Valle d'Aosta. Valle d'Ayas: alla Testa Grigia (m 3.3314) attraverso il Vallone di Cuneaz", di Maurizio Bovio. Posto a 2032 metri d'altezza, era questo un tempo il più elevato centro abitato italiano. Ormai ha da anni seguito la sorte di centinaia di località simili, anche se d'estate diverse case sono abitate e non si ha quella triste sensazione di abbandono a cui ci si è abituati quasi ovunque attraversando questi luoghi. Le case sono del '700-'800. Si possono ammirare numerosi rascards e case di pietra (anche di grosse dimensioni) dai caratteristici lunghi balconi in legno. L'autore procedeva elencando le numerose specie botaniche incontrate nel vallone: Sedum album sui muretti a secco, Saxifraga aspera sui bordi del sentiero, Campanula cochleariifolia nelle fessure delle rupi ed altre.

Nel 1782, secondo il volume Walser, mercanti e notai, Cuneaz allevava sui suoi (…) erti e “formativi” pendii ben 187 muli, contribuendo a rendere il Comune di Ayas il più ricco di equini dell’intera Regione, se si calcola che nello stesso anno l’intera città di Aosta ne vantava solamente 130.

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