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Quota 2962

La Quota 2962 è una punta posta sulla dorsale di confine tra Ayas e la Valle del Lys, a poca distanza dal Monte Bettaforca (2971). Era definita "2963" sulla vecchia Carta dei Sentieri dei Comuni di Ayas e Brusson. La forma della sua parete occidentale, simile per colore e verticalità a quella del ben maggiore Monte Rothorn, ricorda se vista da lontano un tendone da circo; è visibile da lontano, da Champoluc, specialmente sul versante occidentale del fondovalle. La via di salita parte dall'arrivo delle funivie del Crest (1979), per un tempo necessario di tre ore. Il dislivello è di 983 metri dal Crest Moreleté, incrementato da alcuni saliscendi durante l'ultima parte della salita. La salita della cresta nord comporta passi su rocce rotte e parzialmente esposte, con qualche passo di arrampicata su terreno insidioso e roccette instabili; la presenza di ometti, verificata nel 2015, non è assicurata di anno in anno a causa della posizione isolata e della scarsa frequentazione di questa cima.

Quota 2962. La salita

Dal Monte Crest si prende la carrabile sulla sinistra della stazione. Poco oltre l'albergo del Crest Crefourne si prende il bivio sulla destra, ben segnalato dalle paline gialle, scegliendo la carrabile in netta salita che conduce al Lago delle Rane (2100 metri circa, N45 50.400 E7 44.713) e successivamente al Lago Contenery, alla cui sinistra (W) sorge appunto il Ristoro Belvedere. Da qui si procede alla volta del soprastante poggio erboso che porta al Colle Rothorn ed alla pista proveniente dal Colle Sarezza: è sufficiente seguire la carrabile fino al bivio per il ristoro (a sinistra), dove la strada prosegue scendendo bruscamente per poi risalire verso il Lago Ciarcerio, più a nord. Sotto alla roccia interrata che chiude il pianoro erboso appena costeggiato si trovano indicazioni che portano a destra: si prende una netta traccia tra l'erba che, con alcuni tratti in zig-zag, risale fino al piano soprastante, caratterizzato da affioramenti coperti d'erba e da un pittoresco ruscello.

Si supera la semplice pietraia interrata appena oltre la pista sciistica, salendo per prati verso il Colle Rothorn. Alla base del colle vi è una ben più vasta pietraia, sul cui lato inferiore sinistro scorre un rivo; vi si trovano vecchie frecce gialle. Non si sale la pietraia, restando bensì sul pendio erboso alla sua sinistra, abbastanza erto e sdrucciolevole. Si accede ad un semplice canale, come illustrato nel manuale Le Vette della Val d'Ayas. Si procede dunque su un lungo falsopiano erboso, con dossi, inclinato verso nord; si sale lasciando alle spalle il massiccio dei due Rothorn ed il Monte Sarezza. In una piccola conca, a 2716 metri, si trova un laghetto. Si prosegue sulla destra del lago risalendo il modesto rialzo erboso alle sue spalle, tornando quindi a sinistra su schegge di roccia ed erba, puntando infine il Grand Tournalin.

Si giunge quindi al cospetto della vasta pietraia, con una sorta di depressione centrale, che guarda l'ampia base meridionale del Monte Bettaforca. Volgendo a sinistra si andrebbe verso la Quota 2828, continuando verso nord si potrebbe scegliere tra i due itinerari di salita al monte Bettaforca; per la Quota 2962, invece, si volta a destra e con percorso libero, in assenza di qualsivoglia traccia, si risale la pietraia verso la cresta che, in questo punto, è semipianeggiante. Si raggiunge così un primo, piccolo rilievo a circa 2914 metri, preceduto da un basso e massiccio ometto scuro. Il rilievo precede una sorta di spiazzo, cosparso di terriccio e ghiaia fine, cui segue un ridotto, lineare affioramento ferroso. Da qui si procede verso sud, innalzandosi e restando all'incirca al centro dell'ampia cresta, seguendo vecchi ometti - restaurati ed integrati nel luglio 2008, molto abbondanti nell'agosto del 2009, scarsi e restaurati appositamente nell'agosto 2015. E' bene ripetere che questa cresta è insidiosa, cosparsa di grandi rocce grigie e rocce rotte, da non affrontarsi assolutamente in solitaria, in caso di tendenza alle vertigini, in caso di acqua o ghiaccio al suolo, in caso di maltempo. Si incontrano piccole sacche di sfasciumi, piccole depressioni in cui è facile trovare neve residua, oppure dicotomiche, ampie lastre piane e moderatamente scivolose. La zona è ricca di stambecchi.

La salita porta a superare una sorta di spalla a circa 2945 metri, oltre la quale si presenta l'ultimo tratto, più dirupato ed ostico. La vetta è in realtà duplice, come nel caso del Grand Dent, visibile in lontananza accanto alla Becca di Nana: un grande spacco verticale taglia in due  da nord a sud la Quota 2962, come un gigantesco colpo d'ascia, creando due vette. Su quella di sinistra, separata da circa un metro di vuoto dall'occidentale, sorge un ometto; vi è tuttavia un secondo intaglio minore che corre dritto verso oriente, poco oltre il massiccio totem sommitale, guarnito nel luglio 2008 da due vecchi bastoni di legno. Un grande sperone fiancheggia la vetta, a sinistra e ad oriente. Verso sud la Quota offre un pendio più vasto e meno dirupato, ove muore l'intaglio superiore; non bisogna però lasciarsi ingannare, perchè tale vetta declina nel vuoto da ogni versante, fuorché appunto dalla cresta settentrionale. Il panorama è eccezionale, specialmente sulle vette della Valle del Lys e sull'arco del Rosa, fino alla Gobba di Rollin, "poggiata" sull'arco pietroso del Bettaforca. Magnifica e libera visuale anche sul gruppo dei due Rothorn, sul retrostante Bec Forcü, sulla Quota 3106 del Bec Forcü e sulla ancor più lontana vetta della Testa Grigia.  

 

Tempistica 

La tempistica esaustiva, nel caso di questa vetta, deve tenere conto della precedente salita alla Quota 2828 ed al Monte Bettaforca. Il collegamento (in discesa) dal Bettaforca alla Quota 2962 ha richiesto, nel luglio 2008, ventotto minuti. La tempistica totale, dall'arrivo delle funivie al Crest, richiede 2.30-3.00 ore; si raccomanda, ancora una volta, una notevole cautela in simili zone isolate, dirupate ed esposte.

Varasc.it è tornato al monte Bettaforca mercoledì 19 agosto 2009, proseguendo quindi per la Quota 2962. Partiti alle 09.17 dal Crest, abbiamo raggiunto la vetta del Bettaforca alle 12.10, ripartendone alle 12.30 e raggiungendo questa seconda cima alle 13.00.

La salita dell'11 agosto 2015, in discesa dal Monte Bettaforca, non ha rilevato cambiamenti di sorta rispetto a quanto indicato. Si raccomanda cautela nella parte superiore della salita.

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