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Laghi di Frudiera

Bacini lacustri situati nella bassa Val d'Ayas e facilmente raggiungibili dai 1375 metri di Graines, i tre laghi di Frudiera (o di Frudiére) sono conosciuti e apprezzati per la peculiare bellezza del contesto naturale in cui si trovano inseriti, evidente specialmente in autunno.

Secondo Mario Aldrovandi (1966), la fonte del toponimo Frudiera deriverebbe da frutiers, ovvero fabbricatori di fontina. Altre fonti confermano tale asserzione, specificando che freidera, in patois, designa il locale interrato ove vengono riposti i prodotti caseari.

Posti rispettivamente a 2039 e 2233 metri di quota al termine del selvaggio Vallone di Graines, sono riparati a nord dalle severe e strapiombanti pareti dei monti Rena (2512), Taille (2521) e Taf (2523); a sud, pareti ancora più elevate risalgono fino ai 2678 metri della Punta Champlon, ai 2887 della Punta di Soleron ed ai 3075 del magnifico Monte Nery o Becca Frudiera. Verso est la valle di Frudiera risale alla volta del Colle di Frudiera, a oriente del quale scende lo stretto e ripido Vallone di Forca, in Val di Gressoney, guardato dai rocciosi contrafforti del Marienhorn o Corno Maria (2767). In altre parole, un ambiente ridente e aperto nei pressi del lago più grande, uno scenario che diviene sempre più severo e grandioso salendo verso il lago superiore.

Occorre tuttavia segnalare, come riportato in seguito, il grave evento franoso che ha rovinato il tratto di sentiero che collegava il Passo della Garda e l'alpe omonima, oltre al Colle Ranzola, ai laghi di Frudiera.

Ricerche mineralogiche relative a possibili filoni auriferi e di rame vennero condotte nei pressi dei Laghi di Frudiera, secondo il volume Brusson.

 

Salita ai Laghi di Frudiera

Si parte risalendo lungo il Vallone di Graines. Nel 2014 è stato completato, all'inizio del profondo vallone, un nuovo impianto idroelettrico di Brusson, completo di bacino di calma, paratoia oleodinamica d’imbocco, scala di risalita per l’ittiofauna, canale callone per lo svuotamento del bacino di calma. Oltre al bacino, si superano su strada sterrata gli alpeggi di Charbonniére (1628) e Restoly (1684, sottostante le Cleve di Moulaz), fino all'alpe Frudière (1847) che precede gli omonimi laghi. Nell'estate 2011, buona parte inferiore del vallone è apparsa sconvolta da vasti cantieri, circostanti il torrente e volti a canalizzarne le acque per prevenire ulteriori disastri naturali. 

I laghi si raggiungono affrontando un dislivello complessivo di circa 900 metri, mediante il già citato sentiero 9 che in tre ore porta dall'antico abitato di Graines (preceduto dal castello omonimo sul suo solitario rilievo) al Passo di Frudiera. La poderale risale con pendenza costante tra i boschi, giungendo ai resti di una vecchia segheria, ben visibili accanto alla carreggiata tra l'erba: sulla sinistra scorre il Torrente di Graines, il cui letto tormentato dalle frane accompagna costantemente la salita. Oltre il ponte sul torrente, a sinistra, inizia il sentiero 9 per i laghi, attraversando un breve tratto di pascoli fino ad una malga in pietra, caratterizzata da vecchi muretti.

Un primo cartello segnaletico indica i "Lacs Frudière" ponendoli ad un'ora e venti minuti di distanza; più oltre, nel bosco, si incontra un bivio ben evidenziato dalla segnaletica. A sinistra abbiamo il sentiero 9A per il Colle Ranzola (2171) ed il 9B per il Colle della Garda (2281) e la Punta Regina (2388), a destra il 9 per i 2025 metri dell'alpeggio Chatelet ed i laghi, oltre al colle omonimo, la cui quota attribuita è di 2263 metri. Il sentiero continua nel bosco, ben evidente ed in terra battuta, prima di attraversare una modesta pietraia caratterizzata da rocce e massi erratici interrati tra l'erba: appena oltre, sulla destra e dopo un grande masso, ecco il primo dei tre laghi, il minore. A pochi minuti di distanza si aprono le ben maggiori distese del principale lago di Frudiera, 2039 metri: un bacino molto ampio e profondo, dalla vaga forma d'ellisse schiacciata, con un masso affiorante verso la riva più prossima all'arrivo del sentiero 9. Un antico alpeggio sovrasta sulla sinistra l'arrivo del tracciato; a nord, ecco il monte Rena, a nordest il Taille ed il Taf. Si prosegue piacevolmente sulla riva destra del lago, tra l'erba, guadagnando la sponda opposta del lago (quella più alta, con una vera e propria scogliera a strapiombo sull'acqua) dove il sentiero, sempre ben evidente, s'innalza lungo pendii progressivamente più ripidi ma sempre erbosi fino alle rovine di un ulteriore alpeggio, a circa 2200 metri. La struttura è parsa molto deteriorata e quasi collassata, nell'ottobre del 2019.

Dietro queste rovine di pietra, legno e incerata si stende un'ampia bastionata rocciosa: a sinistra, meno evidente, prosegue una traccia che però ritorna al lago sottostante. Sopra e lievemente a destra dell'alpeggio, invece, un vecchio segno giallo indica la via corretta, una salita piuttosto ripida tra erba e sassi alla volta di un ripiano erboso che precede il terzo lago.

Questo bacino, il secondo per dimensioni, si trova sulla sinistra del sentiero ad ovest del vicino passo: le sue sponde sono immediatamente profonde e caratterizzate dalle tipiche alghe affioranti (Sparganium) riscontrabili anche al lontano Litteran (2228 metri). La sponda settentrionale è ricoperta di frane provenienti dai pendii soprastanti, salvo una verdeggiante striscia larga al massimo due metri. Si continua sulla sponda destra giungendo a una più estesa pietraia ormai interrata nell'erba, che precede di pochi minuti il Passo di Frudiera (2271) o di Sciulera; sulla destra del colle, una malga meglio conservata si mimetizza efficacemente tra i grandi massi che contribuiscono a sottolineare la severità del panorama.

Ci troviamo in una "zona a caccia specifica", come ci avvertono i bianchi cartelli metallici, ma l'elemento forse più evidente del passo è l'alto ometto che, simile ad un antico obelisco, si alza da una piatta ed ampia lastra di pietra al centro del valico. Alla nostra destra e verso sud ampi e lunghi dossi d'erba conducono alle pietraie sottostanti l'evidentissimo intaglio ad oriente della vetta del Nery.

 

Laghi di Frudiera. Secondo itinerario di salita

Da Estoul si continua lungo la strada orientale alla volta del Colle Ranzola (2170, N45 45.279 E7 48.202), deviando a destra (sud) prima del colle in prossimità della evidente alpe Finestra (2080, N45 45.298 E7 47.895): da qui (non dalla sterrata che prosegue verso il vicino alpeggio, sottostante alla sella tra la Punta Regina e la Punta della Garda, bensì dal pascolo soprastante e poi in costa) si sale fino alla suddetta insellatura, approssimativamente situata a N45 44.820 E7 47.932, lungo la cresta che, verso ovest, porta alla Garda. Si scende lungo comodi sentieri (9, Graines / Colle Frudiera, 3.00 hs., E; 9A, Graines-La Garda-Ranzola, 3.30, T) tra boschi e prati, superando l'alpe La Garda (2074) sulla destra e scendendo, superando un ampio fronte franoso che ha sconvolto la zona e che richiede grande attenzione, pur essendo fornito (ottobre 2019) di qualche ometto.

Si scende fino al bivio dei sentieri 9, 9A e 9B: ci troviamo ormai lungo il fondo del vallone, sul Torrent Graines. Poco dopo le paline gialle di questo bivio incontriamo il ponte (1899 circa) della deviazione per frana; continuando sul sentiero principale, ormai ripulito ed agevole, raggiungiamo il primo lago, 2030 circa, poi il maggiore (2039, N45 44.072 E7 48.690), che si segue lungo la sponda destra (S). Si risale superando un alpeggio del 1965, diroccato, fino al terzo laghetto (2233, N45 43.903 E7 49.193) che precede l'ampio colle, da dove prosegue il Vallone di Forca alla volta di Pont Trenta, 1158, in Gressoney. 

 

Segnalazione evento franoso

Come premesso sopra, si segnala nell'agosto 2012 che un vasto fronte di frana si è staccato dai pendii sottostanti la costiera Punta Regina - Passo della Garda, direttamente raggiungibile dal parcheggio di Estoul, scendendo per varie centinaia di metri ai piedi del Monte Rena. Alcuni avvisi del Comune di Brusson, firmati all'epoca dal sindaco Giulio Grosjacques e posti ad esempio tra Estoul e l'alpe Finestra ove termina la carrabile sterrata per il Colle della Ranzola, specificano: Sentiero di collegamento tra Vallone di Graines e il Colle della Garda e tra il Vallone di Graines e l'Alpe Finestra (sentieri n. 9A e 9B) chiusi per frana. Il sentiero 9B, che dal Colle della Garda scendeva ad incontrare il 9 lungo il Torrent de Graines fino ai Laghi di Frudiera, è stato spazzato via per un lungo tratto. Il sentiero 9A, che dal numero 9 saliva fino alla grande sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina per poi scendere fino all'alpe Finestra al disotto del Colle della Ranzola, è scomparso in parte nel tratto inferiore; sulla frana, tra alberi e detriti vari, si notano tuttavia ometti e bastoni (solo ometti, nel 2019) che segnano una labile via di attraversamento. Tale percorso, quantomai precario e sconsigliabile vista l'instabilità della frana, conduce fino ai paraggi dell'alpe La Garda e, da lì, alla suddetta sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina. Per chi volesse raggiungere dai Laghi di Frudiera il Colle della Ranzola, o viceversa, si consiglia quindi il più lungo percorso via Weissmatten.

 

Laghi di Frudiera. Un po' di storia

Nel Medioevo, questo passo faceva parte dell'antica Via del Vino proveniente da Aosta: vista la sua esposizione alle frane, tuttavia, venne progressivamente abbandonato a favore del ben più ampio e facilmente valicabile Colle Ranzola, a nord. Si prosegue tuttavia ancora verso il retrostante Vallone di Forca (Gressoney) ad oriente, mentre a settentrione si valica una breve pietraia (residuo, appunto, di una vecchia frana) incontrando segni del sentiero 1A per l'arrivo della seggiovia di Weissmatten (2016 metri), proveniente da Gaby. La traccia che continua oltre è visibile sui pendii soprastanti il lago, alla volta del cosiddetto Colletto Taf (2550 metri circa), un passo intervallivo letteralmente strapiombante sul lago stesso e munito di ringhiera e cavo d'acciaio; il sentiero resta ben battuto, a tratti sassoso e con roccette affioranti, sovrastato sulla sinistra dalle grandi rocce della parete soprastante. Da qui si "scollina" in Gressoney, accedendo ad una pietraia orizzontale e rossastra accuratamente marcata 1A. Da qui si procede verso la seggiovia oppure verso i 2523 metri del Monte Taf, mediante l'1B diretto in realtà alla sella rocciosa tra il Taf ed il Taille - una selletta dirupata che, sul versante meridionale, cade direttamente sul maggiore dei laghi di Frudiera. (Per maggiori informazioni inerenti al monte Taf, si consiglia di accedere alla pagina relativa di Varasc.it).

Tempistica

Per quanto concerne la tempistica, infine, ecco i dati registrati nel corso dell'escursione di Varasc.it ai laghi di Frudiera ed al monte Taf, giovedì 24 agosto 2006. Partiti alle 08.34 dall'antica segheria ed imboccato il sentiero 9, abbiamo raggiunto il bivio tra i sentieri 9, 9A e 9B alle 08.55. Alle 09.23 eravamo al primo e minore dei laghi, alle 09.27 al maggiore, alle 10.09 al terzo; da lì abbiamo proseguito per il Passo di Frudiera, toccato tra le nuvole alle 10.25, dopo una pausa orientativa. Ripartiti alle 10.49, siamo giunti al roccioso Colletto Taf ed alla sua panoramicissima balconata artificiale alle 11.10, proseguendo quindi alla volta del Taf prima e di Weissmatten poi, prima di guadagnare il Passo della Garda e rientrare nella bella Ayas.   

Ulteriori salite ai laghi ed al valico si sono ripetute nel corso degli anni. La prima salita in ambiente invernale risale invece a sabato 04 aprile 2009. Partiti alle ore 7.40 da Graines abbiamo raggiunto Restoly alle 08.19, l'alpe Frudiera alle 08.50, l'alpe Lac ed il lago maggiore alle 09.40. Forte rischio di valanghe, rientro alternativo per evitare i pericolosi traversi, ora soleggiati, lungo il Torrent Graines. 

Varasc.it è infine tornato, venerdì 19 agosto 2011, ai laghi ed al Colle di Frudiera con partenza da Graines alle ore 08.53 ed arrivo ai laghi inferiori alle 11.00. Ripartiti alle 11.30, abbiamo raggiunto il colle alle 12.00 ed il Monte Taf alle 12.55, ripiegando velocemente a valle per un forte piovasco. Non si notano variazioni lungo il percorso.

Le salite successive, fino a quella del 5 ottobre 2019, non hanno indicato variazioni rispetto a quanto descritto e successivamente integrato in questa pagina.

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