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Monte Rena

Montagna non molto conosciuta ma decisamente gratificante, la cui sommità raggiunge i 2512 metri di quota, il Monte Rena si trova lungo la dorsale intervalliva Ayas-Valle del Lys, a sud del Colle della Ranzola prima e della Punta Regina poi.

Nonostante la vicinanza con la suddetta Punta, il Monte Rena appare radicalmente diverso: più alto e panoramico, più roccioso e turrito, e pertanto decisamente destinato ai soli escursionisti esperti, capaci di affrontare pendii di sfasciumi e tratti di roccia, insensibili all'esposizione al vuoto. Raggiungibile comodamente dal vicino Colle della Ranzola, via Passo della Garda (2281), il Rena si ammira in tutta la sua imponenza dalla vetta della Punta Regina, cui si accede dai 1815 metri di Estoul. Da questa cima si può coniugare una bella ma delicata ed esposta traversata di cresta verso i monti Taf e Taille, percorsa nell'agosto 2012 e descritta in seguito.

Nota importante (Aprile 2014): la galleria fotografica mostra solamente immagini del Monte Rena. Le fotografie della traversata Rena-Taf si trovano nella galleria fotografica del Monte Taf.

 

Monte Rena. Salita in vetta

Il percorso per il monte Rena comincia come premesso dal parcheggio di Estoul: qui prosegue la carrabile per il vicino Colle della Ranzola, transitabile alle vetture private per un certo tratto. Si raggiunge il Colle con il sentiero 7, in circa quaranta minuti, dopodiché si può scegliere il 7A che, in un'ora e trenta, porta al Passo della Garda (2281 metri) dopo aver toccato la vetta della Punta Regina. Oppure, una volta al Ranzola, si scollina accedendo al versante orientale (Comune di Gressoney-Saint-Jean) sul comodo sentiero 3B per la seggiovia di Weissmatten; questo sentiero parte dall'oratorio abbandonato e, dopo pochi metri in parallelo con l'antico muretto a secco, piega quasi in piano tra prati e pascoli compiendo un'ampia curva ad oriente ai piedi della soprastante Punta della Regina.

Superatala, ritorna ad occidente entrando in una caratteristica conca con laghetto (La Gombetta), adibita a pascolo, aperta in direzione sudovest e chiusa su questo lato dalla massiccia cresta settentrionale del monte Rena, perfettamente visibile. Il 3B attraversa a metà la conca, sul lato sinistro della pozza (prosciugata nel settembre 2017), puntando verso la cresta intervalliva ai cui piedi si trova il bivio citato sopra: a destra parte il 3A per la Punta Regina, a sinistra l'1C sale ripidamente tra erba e ginepri alla volta del Passo della Garda, ormai soprastante.

Il valico si presenta molto stretto, chiuso sulla sinistra da una parete rocciosa della cresta e, sulla destra, da due caratteristici gendarmi in roccia grigia, probabilmente i "guardiani" all'origine del suo stesso nome. La vista in direzione occidentale è aperta e varia, in particolare sulla sottostante zona di Frudiera, comprensiva di carrabile che sale ai due laghi; molto più lontano, il Monte Bianco. Ad est si nota invece la Quota 2331, primo rilievo della cresta che da sotto il passo diparte verso oriente e contraddistinto dall'evidente ripetitore; più oltre il Belvedere (2209) e la Punta Cialvrina che chiude la breve dorsale interna alla Valle del Lys (2013). Si nota anche un laghetto artificiale con una struttura simile a uno chalet, dal tetto molto appuntito.

Dal Passo della Garda si scende brevemente su pendii di mirtillo e vegetazione minore, risalendo subito dopo verso la dorsale, lungo un tratto ripido e poco visibile di sentiero dal fondo in terra battuta e sassi. Si riprende la cresta intervalliva Ayas-Lys a nord del Rena, a circa 2350 metri, proseguendo su sentieri (1B) generalmente ben marcati e segnalati da ometti e vernice gialla: sempre in cresta si aggira un dosso roccioso passando sulla destra, tra erba e sfasciumi, notando un grande ometto alto almeno un metro e novanta preceduto da un larice privo di rami, a sua volta posto a segnale del percorso. Questo "palo" sorge da tempo immemorabile in un piccolo spiazzo, ben visibile dal basso, costituendo pertanto un ottimo segnavia.

A sud, ormai ben visibile e soprastante, spicca la vetta del Rena. Sulla destra notiamo distintamente la Testa Comagna e il Bianco: davanti a noi una scritta un po' sbiadita avverte che, da qui, l'1B diventa "MOLTO DIFFICOLTOSO". Si prosegue lungo un erto tratto di grandi rocce grigie con licheni verdi, che tuttavia non nascondono mai l'1B, del resto segnalato da vernice gialla ed ometti. L'ultimo segmento di percorso avviene sui blocchi dello sperone terminale, immediatamente sottostante la vetta: circa quindici metri di rocce compatte che costituiscono una paretina esposta ma fornita di buoni appigli e cengette orizzontali su cui sostare comodamente. Non vi sono passi difficili d'arrampicata, ma la salita è molto esposta, e richiede pertanto grande attenzione e saldezza di piede, nonché di presa.

Da questa paretina si accede alla vetta passando sulla sinistra, sul versante del Lys, dove si ritrova qualche metro d'erba; la vetta è formata da una lunga cresta posta in direzione nord-sud, rocciosa, con molti "sedili" naturali e un grande totem di pietre.

Da sud, valicate due basse roccette con una certa cautela, poiché sono abbastanza abrasive, si gode una bellissima vista sui sottostanti laghi di Frudiera superiori (2039 e 2033) e sul Monte Nery o Becca Frudiera. In particolare, la vetta del Rena è collegata nella sua estremità sudest con il vicino Monte Taille, caratterizzato da un'erta e lunga cresta rocciosa (circa un chilometro) e da fianchi, altrettanto rocciosi, strapiombanti. Il tratto di cresta che collega le due elevazioni, tuttavia, scende per poi risalire aereo e molto esposto, richiedendo adeguate competenze ed attrezzature alpinistiche per scongiurare possibili incidenti: è pertanto da sconsigliarsi alle persone non esperte o debitamente allenate, come illustrato in seguito. Come preannunciato, il Rena è altamente panoramico: offre innanzitutto una bella vista su buona parte della dorsale intervalliva Ayas-Lys, mostrando la Regina, l'ostico Ciosé, il tondeggiante Monte Bieteron, il lontano Corno Vitello, il Monte Perrin, la Punta Valfredda (2944), la Testa Grigia, perfino il lontanissimo Cervino e la Dent d'Herens. Imponente anche la visuale sulla catena dei "4000" sul confine italo-elvetico, ammirabile dal Castore alla Punta Gnifetti, con un bel colpo d'occhio sul grande Ghiacciaio del Lys. A nordovest, notiamo invece la Punta Guà, il Corno Bussola, lo Zerbion; più ad ovest il Bianco, la Testa Comagna e la conca aostana. A sud, come preannunciato, bellissima vista sui 3075 metri del Monte Nery o Becca Frudiera, sulla solitaria Punta di Soleron e sulla Punta Champlon, oltre che sulla regione di Frudiera. 

Traversata dei monti Rena, Taille, Taf

Esistono tre vie principali che collegano il Colle della Ranzola ai laghi di Frudiera; di queste, due sono prettamente escursionistiche e sorgono sul versante ayassino e su quello del Lys, mentre la terza è molto più aerea e corre sulla lunga e bellissima cresta tra i monti Rena, Taille e Taf. La prima via è basata sul sentiero 9A che dall'alpe Finestra, ai piedi del Colle della Ranzola, sale alla grande sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina per poi scendere, nel bosco, fino ad incontrare il sentiero numero 9 per i laghi, proveniente da Graines. Come segnalato, un vasto fronte di frana si è tuttavia staccato nel 2012 dai pendii sottostanti la costiera Punta Regina-Passo della Garda, scendendo per varie centinaia di metri ai piedi del Monte Rena; tale percorso è quindi sconsigliato. La seconda via, sul versante della Valle del Lys, porta a raggiungere dapprima la stazione della funivia di Weissmatten e quindi a risalire, mediante il sentiero 1A, fino al Colletto Taf ai piedi del monte omonimo. 

La traversata delle tre cime Rena, Taille e Taf sul sentiero 1B è lunga poco più di un chilometro e permette di accedere alle tre vette; se la via principale è segnata, anche labilmente, le risalite ai monti Taille e Taf sono segnalate solamente da ometti di sassi. Molto aerea, è costituita in massima parte da tratti erbosi anche esposti, con saltuari passaggi su roccia che richiedono attenzione; la segnaletica è vetusta, labile e sporadica, mentre l'erba sovente nasconde l'esile e poco frequentata traccia. Il dislivello è minimo e la difficoltà è valutabile in EE, tuttavia le citate caratteristiche la rendono adatta solamente a escursionisti allenati ed in grado di affrontare terreni impervi, esposti e non segnalati; occorre grande sicurezza e saldezza nella progressione, per scongiurare cadute fatali. Se ne sconsiglia la percorrenza ai bambini e alle persone impressionabili oppure non debitamente allenate; malgrado sia stata effettuata da Varasc.it in presenza di un cane, la presenza di animali è da valutare attentamente, sia per le difficoltà del terreno sia per la presenza di un'oasi di protezione faunistica. Il percorso ha richiesto 1.15 ore il 16 agosto 2012 dalla vetta del Monte Rena al Colletto Taf.

Dalla vetta del Monte Rena si scende per pochi metri in direzione sud, superando roccette lisce ed erba, raggiungendo la sottostante sella a quota ca. 2505; la vista sul proseguimento della cresta è altamente scenografica, presentando infinite lame di roccia accatastate. La cresta si restringe fino a circa un metro, rocciosa; si affronta subito una liscia roccia esposta ed in lieve pendenza, attrezzata con una sottile corda bianca assicurata solamente nella parte superiore. Segue un passaggio a destra di una seconda roccia più elevata, alla cui base sorge un comodo gradino per appoggiare i piedi; le persone alte più di un metro ed ottanta, con zaino, devono piegarsi per non urtare e strisciare la spalla ed il lato sinistro del volto.

La traccia scende lievemente sul lato sud della cresta, su erba, molto esposta sugli erti pendii che cadono in profondi canaloni sul lago principale di Frudiera. Si procede in semipiano verso oriente, superando erba olina e delicati terrazzini di roccia liscia, esposti a destra (sud). Appena oltre questo tratto in costa occorre piegare radicalmente a sinistra, salendo in verticale per pochi metri su erba olina, con buoni appigli; è stato posizionato un ometto per segnalare la svolta, che conduce ad una selletta ed a meridione di un rilievo erboso. A quota 2505 si incontra un labile segno giallo, con scritta A m. 50 inizio difficoltà!, accedendo ad una vasta e piacevole sella erbosa, altamente panoramica sul gruppo Monte Nery-Punta di Soleron a sud, sulla Punta Cialvrina e sul fondovalle del Lys a nord. Si procede ad est su erba, salendo ad una piccola sella posta a sinistra di un grande sperone roccioso, cui segue una nuova depressione ed una risalita erbosa lungo l'ennesimo canalone sul versante meridionale della lunga dorsale. La zona è altamente suggestiva. Segue un nuovo tratto in costa su erba, che curva lievemente procedendo in piano verso sudest; a 2487 metri si raggiunge un altro poggio erboso, cosparso da roccette e molto panoramico, con un vecchio tronco sfrondato come segnavia. La vetta del Monte Taille è in vista, già accessibile per rocce rotte ed erba; si tratterebbe tuttavia di una salita, anche se breve, molto erta ed oltretutto evitabile.

Restando sulla traccia si procede verso est-sudest su erba, superando altri canaloni esposti ed accedendo quindi, a quota 2488, alla vasta sella erbosa posta tra i monti Taille e Taf; vi spicca un cartello che ricorda la locale oasi di protezione della fauna, nonché un segnavia 1B. Da qui si può scegliere di salire, con cautela e tuttavia più agevolmente, sia i monti Taille e Taf come indicato nel sito e nel manuale Le Vette della Val d'Ayas, sia di proseguire in discesa superando il bordo settentrionale di rocce rosse del Monte Taf ed accedendo al vasto piano erboso soprastante il sentiero 1A. Il sentiero, proveniente da Weissmatten, conduce al Colletto Taf e permette di discendere agevolmente, su terreno ripido, al Colle di Frudiera ed ai laghi sottostanti oppure, naturalmente, alla stazione di arrivo della funivia di Weissmatten ed alla sua stupenda foresta di pino cembro. Il percorso in cresta va affrontato in assenza di ghiaccio o acqua al suolo, con bel tempo.

Segnalazione evento franoso

Si segnala nell'agosto 2012 che un vasto fronte di frana si è staccato dai pendii sottostanti la costiera Punta Regina-Passo della Garda, scendendo per varie centinaia di metri ai piedi del Monte Rena. Alcuni avvisi del Comune di Brusson, firmati dal sindaco Giulio Grosjacques e posti ad esempio tra Estoul e l'alpe Finestra ove termina la carrabile sterrata per il Colle della Ranzola, specificano: Sentiero di collegamento tra Vallone di Graines e il Colle della Garda e tra il Vallone di Graines e l'Alpe Finestra (sentieri n. 9A e 9B) chiusi per frana. Il sentiero 9B, che dal Colle della Garda scendeva ad incontrare il 9 lungo il Torrent de Graines fino ai Laghi di Frudiera, è stato spazzato via per un lungo tratto. Il sentiero 9A, che dal numero 9 saliva fino alla grande sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina per poi scendere fino all'alpe Finestra al disotto del Colle della Ranzola, è scomparso in parte nel tratto inferiore; sulla frana, tra alberi e detriti vari, si notano tuttavia ometti e bastoni che segnano una labile via di attraversamento. Tale percorso, quantomai precario e sconsigliabile vista l'instabilità della frana, conduce fino ai paraggi dell'alpe La Garda e, da lì, alla suddetta sella erbosa tra la Punta della Garda e la Punta della Regina. Per chi volesse raggiungere dai Laghi di Frudiera il Colle della Ranzola, o viceversa, si consiglia quindi il più lungo percorso via Weissmatten.

La salita del 7 agosto 2016 non ha evidenziato cambiamenti di nota rispetto a quanto descritto, e così quella del 23 settembre 2017.

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