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Salomon e la Fonte Ferruginosa

Nota: Questa sezione dispone di un tracciato GPS scaricabile.

 

Piacevole, panoramico e facile itinerario, la salita a Salomon si presenta come una bella escursione adatta ad un semplice allenamento di mezza giornata o ad una breve gita familiare. La semplicità del percorso, tuttavia, non pregiudicherà la scoperta di nuovi ed affascinanti angoli storico-paesaggistici, particolarmente cari ai veri appassionati dell’alta Ayas e della sua cultura. Salomon è un villaggio situato in più livelli, quello mediano, a quota 1672 (N45 46.433 E7 42.864); la parte superiore è alta 1697 metri. Il dislivello richiesto per il centro del paesino è di 334 metri dai 1338 di Brusson (N45 45.653 E7 44.010, alla partenza sul lato sinistro della strada per Estoul). Il percorso avviene su carrabile e sentiero, classificabile in parte come T, in parte (la discesa, o salita, su Vollon) E. Si tratta di una semplice e classica meta invernale per gli amanti delle racchette da neve o ciaspole; la migliore cartografia è probabilmente offerta dalla carta Val d’Ayas e Gressoney, L’Escursionista Editore, 1:25.000.

Nel periodo invernale, l'antico abitato di Salomon offre uno dei più piacevoli, brevi itinerari ciaspolabili dell'alta Val d'Ayas, ricalcando il tracciato estivo (sentiero 2-2A) proveniente dalla Fonte Ferruginosa, come descritto.

Salomon. Cenni storici e naturalistici

La storia di queste zone è antica. Il 28 luglio 1263, il nobile Gotofredo di Challant venne infeudato dagli abati vallesi di San Maurizio d’Agauno del castello di Graines, delle terre di Palasina, di Vollon (Volun) e di Soremont, con il diritto di chiedere le decime su di esse. Ancora prima, nel 1245, lo stesso Gotofredo aveva concesso la riscossione delle decime di Salamon al convento di Saint-Gilles, a Verrès, rinunciando al suo diritto in tal senso. Secondo l’autorevole Ugo Torra, Salamon ospitava abitazioni risalenti al 1771, 1778, 1733, 1797, 1811. Oggi il villaggio si presenta in parte abbandonato, alcuni rascard rovinati, altri già meta del turismo: l’attrazione verso un angolo così assolato e panoramico, naturalmente, è forte. Nel luglio 1964, Uberto Tosco ed Ada Luzzati compirono accurati rilevamenti floristici in questa zona, registrando forti quantitativi di Pinus silvestris, Larix decidua, Picea excelsa, Juniperus communis, Juniperus communis montana, Calluna vulgaris glabra, Vaccinium myrtillus, Arctostaphylos uva-ursi, Vaccinium vitis-idaea, Teucrium montanum, Festuca ovina duriuscula, Hieracium murorum ed altri.

Salita a Salomon e alla Fonte Ferruginosa

La partenza avviene, come anticipato, da Brusson: è sufficiente infatti raggiungere l’incrocio per Estoul e per il Col de Joux, piegando (a destra, per chi sale da Verrès) ad oriente per poche decine di metri, fin quasi ad arrivare sopra al ben visibile campanile della chiesa. Qui, sul lato sinistro della strada (per chi sale ad Estoul) si nota una deviazione contrassegnata da alcune paline gialle: esse indicano il percorso per la Fonte Ferruginosa (sentiero 2, diff. T, 0.30 minuti), per Salomon (sentiero 2, 1.20, diff. E), per Extrapieraz (sentiero 2, 2.00 ore, diff. E) e per Thoule (sentieri 2-2A, 02.35 ore, diff. E). Si superano le ultime villette e si risale in direzione NW tra i pascoli al cospetto della Punta Guà (2778, N45 46.913 E7 44.168), puntando il lontano Zerbion (2722, N45 47.285 E7 39.818). Superato un segno giallo del sentiero 2, posto su un palo telefonico a destra della strada, si raggiunge l’alpe Porte (1502, N45 45.999 E7 43.64), dopo circa quindici-venti minuti di facile cammino; qui si trova dell’acqua, sulla strada. Poco oltre un masso compare sulla sinistra, con una freccia gialla; esso precede il bivio a sinistra, contrassegnato da due paline gialle, per la Fonte Ferruginosa, Fontaine de Goillaz o, come riportato nel 1969 da Mario Aldrovandi, Fontaine Minerale. Venne studiata il 29 luglio 1964 da Uberto Tosco ed Ada Luzzati, che, sotto il toponimo Salamon, individuarono concentrazioni di Pinus silvestris, Corylus avellana silvestris, Castanea sativa, Larix decidua, Acer pseudo-platanus, Prunus mahaleb, Berberis vulgaris, Rubus ideaeus ed altri. La piccola fontana reca una statuetta della Signora d'Oropa, da cui un recondito sentiero permette di risalire sulla poderale soprastante.

Nel 1904, la fonte venne citata in un prestigioso volume, con una nota polemica: (...) Quest'acqua ferruginosa-alcalina-purgativa non è abbastanza conosciuta - senza iperboliche esagerazioni - potrebbe essere meglio valutata, se il Municipio ne facesse eseguire delle serie analisi! Ciò gioverebbe al paese.

La fonte è raggiungibile in due minuti di deviazione e posta a 1526 metri, N45 46.087 E7 43.477, nel bosco. La fontana, alla cui acqua vengono attribuiti effetti benefici, è formata da un semplice e vecchio tronchetto di legno scavato, posto sotto al muretto dal quale sgorga l’acqua, il tutto rivestito dal tipico colore rossastro del ferro. Il sapore, metallico, ricorda vagamente quello del sangue; la vista è piacevole sulla Testa Comagna. Rientrati sulla carrabile principale (qui una delle due paline indica Salomon, 30 min., sent.2) si prosegue fino all’alpe Crotte, poche case, di cui una risalente al 1760. A 1619 metri si incontra un bivio contrassegnato 2; a destra, continua la strada. Prendendo il facile tratto di sentiero si “taglia” una parte della carrabile, salendo in linea retta verso NW tra gli alberi e superando una roccia marcata 93-99, con una freccia (censimento alberi).

A 1673 metri si rientra sulla strada, e dieci minuti dopo si giunge a Salomon, dopo un’ampia curva nella grande radura del paese. Alcune paline indicano altri percorsi: a NW, Extrapieraz (via alpi Court e Barmasse) e Vollon, a SE Brusson, a NE Thoule (2131, 1.15 ore, 2A). Proprio accanto alle paline una duplice staccionata corre a NE verso la parte superiore del paese, poche case in parte ristrutturate; da quassù, la vista d’insieme sulla Becca Torché, sul Monte Nery o Becca Frudiera, la Soleron e sulla Punta Champlon è stupefacente (S-SE). La Testa Comagna, il Colle di Joux, la Cima Botta ed il Monte Zerbion completano il magnifico panorama di questo villaggio alpino. Al centro del paese si trova anche una fontana, chiusa nel periodo invernale; dalla fontana scende il sentiero verso Vollon, che prima attraversa l’ultimo ed inferiore nucleo di pittoreschi rascard, in parte abbandonati. Si tratta di Salamon Desot, la frazione più bassa.

La discesa su Vollon, naturalmente percorribile anche in salita!, è segnalata da una palina: Vollon, 1292 metri, 2B, diff. E, 40 min. Il sentiero piega sopra l’ultimo nucleo di abitazioni e corre a sinistra di esse, verso S, senza toccarle fino a raggiungere la parte più lontana della radura: qui, tra roveti e rose di montagna, si inoltra nel bosco e scende con qualche tornante, sempre più ampi, fino a raggiungere Vollon in concomitanza con un’alta parete di roccia color ocra. Questa parete dev’essere stata attrezzata in passato per l’arrampicata, poiché si scorgono luccichii metallici; una palina segnala l’inizio del sentiero per Salomon (1.00 ore, E): la quota però è indicata “1646 metri”, il sentiero invece è il “2”. Tornando a puntare verso S sulla carrabile, si ripercorrono i pascoli ad occidente della Punta Guà, fino ad arrivare nuovamente a Brusson, in corrispondenza del ristorante Le Bilboquet, uscendo sulla strada per Estoul poco oltre la casetta della Telecom, con le evidenti parabole bianche.  

Come ultima nota, si segnala che Gino Buscaini riporta un antico sentiero che da Salomon saliva nel vallone di Fornolles fino all’alpe Thoule, e da lì su detriti fino al Colle Bussola (2824, N45 47.567 E7 44.464 alla ferrata). La tempistica relativa all’escursione per Salomon è la seguente: partiti alle 10.20 da Brusson, siamo arrivati a Porte alle 10.40, alle 11.15 al bivio del sentiero 2, rientrando alle 11.24 sulla strada a quota 1673) e giungendo a Salomon alle 11.33. Ripartiti alle 13.45, siamo giunti a Vollon alle 14.30, a Brusson alle 14.55.

Varasc.it è tornato a Salomon, scendendo fino ad Extrapieraz, sabato 11 dicembre 2010. Non si sono notate sostanziali modifiche nella segnaletica o nella sentieristica della zona in esame.

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